“Rimane vivo il mio impegno volto alla creazione di due Stati – ha dichiarato la vicepresidente e candidata democratica in pectore Kamala Harris alla fine dell’incontro con il premier israeliano Benjamin Netanyahu. – Capisco che ora sia difficile da immagine questa prospettiva, ma è l’unica soluzione per garantire che Israele rimanga un Paese democratico, ebreo e sicuro e che la Palestina diventi uno Stato libero e prosperoso”.
Dopo essere rientrata dal Texas, dove è intervenuta nell’assemblea sindacale degli insegnanti, Harris ha rilasciato una dichiarazione – l’unica a farlo – per riassumere i punti salienti del suo incontro “aperto e costruttivo” con il premier Netanyahu. “Farò in modo sempre che Israele sia in grado di difendersi, dall’Iran, da Hezbollah e da Hamas”, ha cominciato Harris ricordando il sostegno da parte degli Stati Uniti nel conflitto in corso sulla Striscia di Gaza, scoppiato dopo l’attacco del gruppo terroristico del 7 ottobre.
La vicepresidente, che negli ultimi 10 mesi ha partecipato a tutte le chiamate fra il presidente Biden e il premier Netanyahu, ha contato le vittime dell’attacco (1.200, fra cui 44 americani) e ha elencato nome per nome tutte le persone con cittadinanza a stelle e strisce tenute come ostaggi da Hamas. “Ho incontrato diverse volte le loro famiglie – ha dichiarato Harris – e ho ricordato loro che non sono da sole. Io e il presidente Biden lavoriamo ogni giorno per riportarli a casa”.
“Ho confessato al premier israeliano le mie preoccupazioni sulla gravità della sofferenza delle persone a Gaza”, ha ammesso Harris, concentrandosi sulla terribile situazione umanitaria in cui stanno vivendo 500 mila palestinesi. “Senza cibo né un riparo, vengono spostate per la quarta, quinta volta. Non possiamo distogliere lo sguardo”.
E poi è arrivata al punto cruciale: il patto proposto dagli Stati Uniti, ma non ancora accettato da nessuna delle due parti. E ha sottolineato: “Chiediamo un cessate il fuoco totale, il ritiro dei militari israeliani da Gaza e la liberazione di tutti gli ostaggi da parte di Hamas”.
Secondo fonti interne alla Casa Bianca, il patto sarebbe alle fasi finali, ma ci sarebbero ancora dei nodi da risolvere. “È tempo che questa guerra finisca e che le parti sottoscrivano questo accordo”.
Il leader israeliano, da parte sua, ieri è stato accolto al Congresso e oggi ha avuto un colloquio privato con il presidente Biden. Domani volerà in Florida, a Mar-A-Lago, dov’è ospitato da Donald Trump per confrontarsi anche con lui.