Un giudice del Missouri, Jason Sengheiser, ha annullato la condanna del 52enne afroamericano Christopher Dunn, che ha trascorso gli ultimi 34 anni in prigione, per un omicidio che da tempo sostiene di non aver mai commesso.
La sentenza probabilmente libererà Dunn dal carcere, ma non è stato rivelato quando avverrà tutto ciò. L’uomo sta scontando una condanna all’ergastolo senza condizionale. Quest’ultimo venne arrestato nel 1990, per l’uccisione del quindicenne Ricco Rogers, al termine di una sparatoria.
A febbraio il procuratore distrettuale di St. Louis, Gabe Gore, ha presentato una mozione per annullare il verdetto di colpevolezza. Sengheiser, nella sua sentenza, ha scritto che “il procuratore ha dimostrato in modo chiaro e convincente la ‘reale innocenza’ che mina le basi delle condanne di Dunn, perché alla luce delle nuove prove, nessun giurato, agendo ragionevolmente, avrebbe votato per dichiarare Dunn colpevole di questi crimini, al di là di un ragionevole dubbio”.
“Ora Chris non vede l’ora di passare del tempo con sua moglie e la sua famiglia da uomo libero”, ha invece dichiarato la legale del 52enne.
L’ufficio del procuratore generale del Missouri si è opposto al tentativo di revocare la condanna di Dunn. Nell’udienza di maggio, gli avvocati dello Stato hanno affermato che la testimonianza iniziale di due ragazzi presenti sulla scena del delitto, che avevano identificato Dunn come l’autore della sparatoria, era corretta, anche se poi questi ultimi avevano ritrattato la loro versione da adulti.
Rogers fu ucciso il 18 maggio 1990, quando un uomo armato aprì il fuoco mentre si trovava con un gruppo di altri adolescenti fuori da una casa. DeMorris Stepp, 14 anni, e Michael Davis Jr., 12 anni, hanno entrambi identificato Dunn come il colpevole.
In un’intervista registrata, ascoltata durante l’udienza, Davis ha detto di aver mentito perché pensava che Dunn fosse affiliato a una banda rivale. La versione di Stepp, invece, è cambiata numerose volte nel corso degli anni ed i giudici lo hanno ritenuto un “testimone non affidabile”.
La decisione nel caso di Dunn è arrivata pochi giorni dopo che Sandra Hemme è stata liberata da una prigione del Missouri occidentale, dopo aver scontato 43 anni per un omicidio che, stando a quanto stabilito dal magistrato che ha seguito il caso, non ha mai commesso.