Un tiro al bersaglio bipartisan quello che la Commissione Vigilanza e Riforme ha riservato a Kimberly Cheatle, la direttrice del Secret Service, convocata al Congresso per le gravi falle della sicurezza in Pennsylvania al comizio del 13 luglio in cui Donald Trump è sfuggito a un tentato assassino.
L’aggressività dei parlamentari si è scontrata con la stoica reticenza nel dare le risposte da parte di chi è incaricato della sicurezza dei candidati presidenziali. A prescindere dai risultati delle indagini, è stato evidente come siano divenute inevitabili le dimissioni di Cheatle che già a inizio della seduta, nella sua dichiarazione di apertura, si era addossata tutte le pecche dell’apparato della sicurezza, ribadendo però di non avere intenzione di cedere alle richieste di dimissioni che le stanno rivolgendo i parlamentari. “Credo di essere la persona migliore per guidare il Secret Service in questo momento. Ho ottenuto questo lavoro perché ho passato 27 anni in questa agenzia con una missione che amo completamente”.
“Lei non rende facile il nostro compito”, è esplosa la democratica Shontel Brown di fronte alle tante domande lasciate senza risposta da Cheatle, che si è ripetutamente trincerata dietro la formula dell’indagine in corso. La responsabile dei Secret Service ha affermato più volte che il rapporto finale sarà pronto tra 60 giorni e, fino ad allora, per lei è impossibile capire quali siano state le disfunzioni dell’apparato della sicurezza. Risposte che hanno fatto infuriare i parlamentari.
“Sono passati 10 giorni dal tentato assassinio dell’ex presidente e vogliamo delle risposte”, le ha fatto eco l’esponente democratica Alexandria Ocasio-Cortez che ha definito “semplicemente non accettabile” la sua reticenza nel fornire le risposte. A far indispettire i deputati è stato evitare la domanda sul perché non fosse stato posizionato un agente sul tetto scelto dall’attentatore – “stiamo ancora valutando il processo e le decisioni prese” – e quella sul perché il comizio sia continuato anche se molte persone del pubblico avevano fatto notare agli agenti la presenza di Thomas Matthew Crooks sopra al deposito – “stiamo ancora controllando le comunicazioni” per determinare “quando l’informazione sulla persona sospetta sia stata passata al personale del Secret Service”.
Even Congresswoman Alexandria Ocasio- Cortez of New York went after Secret Service Director Kimberly Cheatle. pic.twitter.com/rXLFAxeHJb
— charmane harbert ✝️ 🇺🇸 (@callme_Chari) July 22, 2024
Ha quindi respinto le accuse di aver negato alla campagna di Trump i rinforzi richiesti. “Il livello di sicurezza fornito all’ex presidente è aumentato ben prima della campagna ed è in costante aumento con l’evolversi delle minacce”, ha affermato Cheatle.
La responsabile del Secret Service si è limitata a dire che Thomas Crooks, il 20enne che ha sparato appostato sul tetto di un deposito a 150 metri di distanza dal palco, era “fuori dal perimetro di sicurezza”. Ma non ha rivelato il piano operativo per proteggere l’ex presidente e non ha chiarito come mai il giovane – ucciso poi dai cecchini – avesse potuto avere tutto il tempo per fare sopralluoghi e salire sull’edificio, quando gli agenti lo avevano dichiarato sicuro. Si è poi trincerata dietro una serie di distinguo tra minacce vere e potenziali pericoli mandando su tutte le furie il parlamentare democratico Jamie Raskin. “Come può un ventenne con l’arma d’assalto AR-15 di suo padre salire sul tetto di un deposito con una linea di vista diretta di 150 metri fino al podio in cui l’ex presidente avrebbe parlato, dopo i numerosi allarmi lanciati dal pubblico senza che i Secret Service o la polizia locale siano stati in grado di fermarlo?”
“Non lo so neanche io – ha risposto la responsabile dei servizi segreti – stiamo cercando di capire cosa non ha funzionato nel nostro apparato”.
Nel corso dell’audizione ha comunque confermato delle indiscrezioni avanzate dopo l’attentato. Thomas Crooks nei giorni precedenti al comizio aveva usato un drone per visionare e determinare l’esatta distanza tra il tetto dal quale avrebbe sparato e la postazione del palco sul quale sarebbe poi comparso Donald Trump. Inoltre la responsabile del Secret Service ha confermato che nelle tasche della giacca di Crooks è stato trovato il detonatore che avrebbe fatto esplodere un ordigno messo nel portabagagli di una automobile.
Quella di oggi è la prima udienza del Congresso sull’attentato. Mercoledì toccherà al direttore dell’Fbi Christopher Wray, davanti alla commissione giustizia della Camera. Mentre lo speaker della Camera Mike Johnson dovrebbe annunciare una task force bipartisan che fungerà da punto di collegamento per le indagini della Camera.