Quello che fino a pochi mesi fa sembrava essere solo un rumor, si sta trasformando in una solida, anzi solidissima, realtà. Elon Musk sosterrà la candidatura alla presidenza di Donald Trump, e lo farà a suon di finanziamenti milionari destinati alla sua campagna.
Il patron di X e di Tesla ha infatti dichiarato di voler donare ben 45 milioni di dollari al mese ad un Super PAC pro tycoon, l’America PAC. Stando alle ultime indiscrezioni, il miliardario originario di Pretoria avrebbe già messo a disposizione del leader MAGA “una somma considerevole”, che però non è stata ancora svelata. Negli ultimi due mesi, il Super PAC in questione ha ricevuto contributi molto generosi da parte di altri imprenditori, tra cui il cofondatore di Palantir, Joe Lonsdale, e i miliardari Cameron e Tyler Winklevoss.

Negli ultimi tempi, i contatti tra il patron di X ed il candidato del GOP erano diventati sempre più frequenti. Musk era stato anche ospite della casa del tycoon a Mar-a-Lago ed in molti hanno addirittura ipotizzato una sua entrata in politica, qualora Trump dovesse vincere le elezioni e tornare alla Casa Bianca.
Tuttavia, il miliardario di Pretoria ha ufficializzato il proprio sostegno nei confronti di The Donald solo nel corso dell’ultimo weekend, dopo l’attentato in Pennsylvania ai danni del leader MAGA. Come riferito dal Wall Street Journal, se Musk effettuerà una donazione di tale portata al Super PAC trumpiano si tratterebbe di “una somma straordinaria”, in quanto andrebbe quasi a pareggiare quella versata dal miliardario Timothy Mellon (50 milioni).
America PAC, lanciato quest’estate, è stato progettato con l’intento di assicurare al partito repubblicano i voti di quegli Stati ancora in bilico, in una elezione che, nonostante le ultime vicende che hanno coinvolto Joe Biden, prima fra tutte la pessima prestazione al dibattito sulla CNN, si prospetta ancora equilibratissima.
Nei suoi primi due mesi di vita, l’America PAC ha raccolto 8,8 milioni di dollari e ne ha spesi 7,8. Proprio per questo motivo, dunque, la mega donazione che dovrebbe arrivare da Musk rappresenterebbe una boccata d’ossigeno non indifferente per l’organizzazione trumpiana.

Il patron di X, dunque, ha deciso di rivedere la propria decisione iniziale: solo pochi mesi fa, più precisamente lo scorso 6 marzo, sul proprio profilo Twitter, il 52enne aveva scritto: “Giusto per essere super chiari: non donerò denaro a nessuno dei due candidati alla presidenza degli Stati Uniti”.