Sono bastati pochi minuti alle immagini dell’attentato di sabato sera diretto all’ex presidente Donald Trump, ferito al viso durante un comizio elettorale in Pennsylvania, per fare il giro del mondo. L’esecutore dell’agguato, il 20enne Thomas Matthew Crooks, ha usato un fucile semiautomatico AR-15 dal tetto di un edificio vicino prima di essere neutralizzato dagli agenti del Secret Service.
Donald Trump Jr., il figlio maggiore dell’ex presidente, ha rassicurato il pubblico sulle condizioni del padre, affermando che è “di buon umore” e determinato a continuare la sua “lotta politica”.
L’ex first lady Melania Trump ha pubblicamente denunciato il “mostro” che ha cercato di uccidere il marito. “Quando ho visto quel proiettile violento colpire mio marito Donald, ho capito che la mia vita e quella di Barron (l’ultimogenito del magnate, nda) erano sull’orlo di un cambiamento devastante. Sono grata ai coraggiosi agenti dei servizi segreti e alle forze dell’ordine che hanno rischiato la propria vita per proteggere mio marito”, ha dichiarato in un comunicato.
Intervenendo circa due ore dopo la sparatoria, Joe Biden ha affermato di essere sollevato dalle buone condizioni di salute di Trump, con il quale ha dialogato telefonicamente nelle ore successive. “Non possiamo permettere che ciò accada”, ha detto il presidente dem. “L’idea che in America ci sia una violenza del genere è inaudita”. L’81enne dem ha peraltro veitato di definire formalmente l’attacco un tentativo di assassinio. “Ho una mia opinione, ma non ho fatti”, ha aggiunto, impegnandosi a fornire aggiornamenti non appena ne verrà a conoscenza.
I leader repubblicani e democratici hanno espresso a un tempo shock e sollievo per lo scampato pericolo. La leadership GOP ha immediatamente promesso indagini approfondite: il presidente della Camera, Mike Johnson, ha annunciato una serie di audizioni con il direttore del Secret Service (la scorta riservata a presidenti ed ex presidenti) Kimberly Cheatle e altri funzionari del Dipartimento della Sicurezza Interna e dell’FBI per chiarire cosa e perché sia accaduto – e perché l’attentatore abbia avuto il tempo di sparare diversi colpi prima di essere freddato con un colpo al cranio.
Anche James Comer, presidente della Commissione per la Supervisione e la Responsabilità della Camera, ha chiesto una rapida informativa dal Secret Service ha invitato formalmente Cheatle a un’udienza pubblica.
Gli ex presidenti George W. Bush, Bill Clinton e Barack Obama sono stati unanimi nel lodare la rapidità d’azione degli agenti della scorta ed esprimere soddisfazione per il buono stato di salute di Trump. Nancy Pelosi, ex presidente democratica della Camera, ha invece ricordato l’attacco subito da suo marito Paul nel 2022, quando fu brutalmente pestato in casa da un fanatico, sottolineando che la violenza politica non ha posto nella società americana.
Nonostante in gran parte d’Europa, Africa e Asia fosse notte inoltrata quando è trapelata la notizia dell’accaduto, nemmeno le reazioni internazionali si sono fatte attendere.
Tra i primi ad augurare una pronta guarigione a Trump è stato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. “Sara e io siamo rimasti scioccati da quello che sembra un attacco diretto al Presidente Trump. Preghiamo per la sua sicurezza e per una pronta guarigione”, ha scritto su X il leader dello Stato ebraico.
Anche il presidente venezuelano Nicolás Maduro, nonostante il rapporto burrascoso con il repubblicano (che da presidente lo esautorò riconoscendo il rivale Guaidò come leader ad interim del Paese), ha espresso una ferma condanna. “Siamo stati avversari, ma auguro al presidente Trump buona salute e lunga vita”, ha dichiarato. “Ripudio questo attacco. Che Dio benedica il popolo degli Stati Uniti e dia loro pace e calma”.
Rimanendo in America Latina, il presidente argentino Javier Milei ha insinuato che dietro l’attentato ci possa essere un complotto dei “globalisti” che starebbero disperatamente cercando di “abbattere” il 78enne newyorkese, mentre il presidente salvadoregno Nayib Bukele ha sollevato dubbi sullo stato della democrazia statunitense con un post laconico su X: “Democrazia?”. Dal Brasile, Lula ha dichiarato che l’attacco dovrebbe essere “ripudiato con veemenza” dai difensori della democrazia, mentre il presidente di sinistra del Cile, Gabriel Boric, ha espresso una “condanna senza riserve”.
Più a nord, il primo ministro canadese Justin Trudeau si è detto “disgustato” dalla sparatoria. “Non si può esagerare: la violenza politica non è mai accettabile. I miei pensieri sono rivolti all’ex presidente Trump, ai partecipanti all’evento e a tutti gli americani”, ha dichiarato in un post su X.
Tante le reazioni di sdegno anche dall’Europa. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato che non c’è “alcuna giustificazione” per l’atto di violenza ed ha augurato a Trump “una pronta guarigione”.
Il presidente francese Emmanuel Macron ha descritto l’attacco come “una tragedia per le nostre democrazie”, condividendo “lo shock e l’indignazione del popolo americano”. La premier italiana Giorgia Meloni ha espresso solidarietà e ha auspicato che i prossimi mesi di campagna elettorale siano caratterizzati da “dialogo e responsabilità, anziché odio e violenza”.
Parole di condanna sono arrivate anche dal leader ungherese Viktor Orbán, che ha recentemente incontrato Trump a Mar-a-Lago, e dal leader del Rassemblement National francese Jordan Bardella, secondo il quale “la violenza è il veleno di ogni democrazia”. Il neoeletto premier britannico Kier Starmer ha sottolineato che la violenza politica “non ha posto nelle società democratiche”.
Il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan ha augurato a Trump e alla sua famiglia “ogni bene” e chiesto “un’indagine efficace per portare i responsabili alla giustizia”, sottolineando l’importanza di “non gettare ombre sulle elezioni statunitensi e sulla stabilità globale”.
Anche il primo ministro indiano Narendra Modi ha espresso profonda preoccupazione e ribadito che la violenza non dovrebbe avere alcuno spazio nella politica. Il giapponese Fumio Kishida ha invece chiesto unità “contro qualsiasi forma di violenza che metta in discussione la democrazia”.
Antonio Guterres, segretario generale delle Nazioni Unite, ha condannato “inequivocabilmente” la violenza, mentre la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen si è detta “profondamente scioccata” dalla sparatoria. “La violenza politica non ha posto in una democrazia”, ha scritto su X. “Auguro a Donald Trump una pronta guarigione e porgo le mie condoglianze alla famiglia della vittima innocente”.
Nella mattinata sono arrivati anche i primi commenti da Mosca e Pechino. Il presidente cinese Xi Jinping ha espresso “solidarietà” a Trump, ha dichiarato domenica il Ministero degli Esteri cinese in un comunicato. Più polemica la reazione russa, con la portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova che ha criticato Washington di “aver incoraggiato la promozione dell’odio verso gli avversari politici”.