Un veterano della Prima Guerra Mondiale è stata la prima persona ad essere identificata tra le centinaia di vittime del massacro di Tulsa, Oklahoma, del 1921, che devastò la comunità nera della città. Utilizzando il DNA dei discendenti dei suoi fratelli, i resti di C.L. Daniel, originario della Georgia, sono stati analizzati dalla Intermountain Forensics. Aveva soltanto 20 anni quando è stato brutalmente assassinato.
Nel 1921 una folla bianca massacrò ben 300 persone di colore nell’arco di due giorni, un episodio di violenza razziale a lungo taciuto che distrusse una fiorente comunità nota come Black Wall Street e che si concluse con migliaia di residenti di colore costretti in campi di internamento, sorvegliati dalla Guardia Nazionale.
Dal 31 maggio al 1° giugno furono distrutte più di 1.200 case, aziende, scuole e chiese, e venne saccheggiato e bruciato il Greenwood District. Più di 120 tombe sono state trovate durante le ricerche iniziate nel 2020, con analisi forensi e raccolta di DNA. I resti di Daniel sono stati i primi di queste tombe a essere collegati direttamente al massacro.
La svolta per l’identificazione del giovanissimo veterano è arrivata quando gli investigatori hanno trovato una lettera del 1936 dell’avvocato di sua madre, che chiedeva un sussidio per i reduci di guerra. Alison Wilde, scienziata forense della Intermountain Forensics di Salt Lake City, ha dichiarato che la lettera fornita dall’Archivio Nazionale ha convinto gli investigatori che Daniel è stato ucciso nel massacro.
L’antropologa Phoebe Stubblefield ha detto che i resti di Daniel erano talmente frammentati che non è stato possibile determinare la causa della sua morte. “Non abbiamo visto alcun segno di ferite da arma da fuoco-ha detto- ma se il proiettile non colpisce le ossa o non viene trattenuto all’interno del corpo, come potremmo rilevarlo?”.
L’archeologa dello Stato dell’Oklahoma Kary Stackelbeck ha invece affermato che i resti riesumati, compresi quelli del ventenne, sono stati trovati in semplici scatole di legno, spesso molto più piccole rispetto alle dimensioni delle vittime del massacro. “Hanno dovuto piegare le gambe al ginocchio per farlo entrare lì dentro”, ha affermato Stackelbeck, “La sua testa e i suoi piedi toccavano entrambe le estremità della bara”.
Il sidnaco di Tusla, G.T Bynum, ha infine dichiarato che le ricerche delle altre vittime riprenderanno dal 22 luglio. “Continueremo fino a quando sarà possibile”, ha detto il primo cittadino, “ora la famiglia di Daniel potrà dare una degna sepoltura ad un suo caro, dopo non aver avuto più sue notizie per oltre un secolo”.