La statua bronzea intitolata “Witness”, realizzata nel 2003 dall’artista Shahzia Sikander e installata recentemente nella piazza principale dell’Università di Houston, è stata vandalizzata in seguito a precedenti proteste di alcuni gruppi di destra. Il monumento, alto 5,49 metri, è stato “decapitato” la mattina dell’8 luglio nonostante le condizioni meteorologiche avverse e i disagi causati dal passaggio dell’uragano Beryl.
Dopo cinque mesi di esposizione al Madison Square Park di New York, la scultura era approdata a Houston in Texas per una mostra temporanea attirando fin da subito aspre critiche da parte del gruppo cristiano anti-aborto Texas Right to Life, che, già a febbraio scorso, aveva protestato presso il campus “per tenere l’idolo satanico dell’aborto fuori dal Texas”.
L’Università di Houston aveva preso le distanze dalle proteste, ma a causa delle minacce ricevute da parte del gruppo estremista aveva deciso di annullare il discorso che l’artista avrebbe dovuto tenere al Campus per la cerimonia di apertura. “Si ritiene che il danno sia intenzionale – ha dichiarato l’ateneo. – Il dipartimento di polizia dell’Università di Houston sta attualmente indagando sulla vicenda” .
La figura femminile, i cui capelli intrecciati formano delle corna che rimandano a quelle dell’ariete, indossa un “colletto di pizzo” che richiama quelli indossati da Ruth Bader Ginsburg, la defunta giudice della Corte Suprema. La statua è stata infatti realizzata dall’artista per rappresentare il mondo femminile connesso al tema della giustizia.
Sikander ha tenuto a sottolineare che il suo lavoro non contiene alcun elemento legato al satanismo. “Le corna degli arieti sono simboli universali di forza e saggezza e non c’è niente di satanico in loro”.
L’artista ha descritto il vandalismo di Witness come “un atto di odio molto violento” e ha sottolineato che dovrebbe essere indagato come un crimine. Nonostante l’università abbia contattato Sikander per riparare l’opera velocemente, la scultrice si è dimostrata contraria affermando che non vuole nascondere ciò che è accaduto, “anzi – ha ribadito – voglio lasciarla danneggiata”.