Altro che partito di Trump, il Partito Repubblicano è “di tutti”.
Parola del GOP, che negli ultimi mesi sembra aver preso a flirtare sempre più insistentemente con i gruppi storicamente fedeli ai democratici – come minoranze etniche e comunità LGBTQ -, sui quali il magnate newyorkese punta per tornare alla Casa Bianca dopo il voto di novembre.
A dimostrarlo è l’evento di raccolta fondi ospitato lunedì sera dall’ex first lady Melania Trump alla Trump Tower di Midtown Manhattan, opulente residenza newyorkese della coppia. L’obiettivo della serata – non direttamente collegata alla campagna elettorale del candidato repubblicano – è stata la raccolta di fondi per un gruppo a favore dei diritti LGBTQ+, i Log Cabin Republicans. Risultato più che discreto: 1,4 milioni di dollari.
Come ha spiegato Richard Grenell, repubblicano dichiaratamente omosessuale ed ex membro del gabinetto di Trump, si tratta del primo evento di raccolta fondi mai tenuto nella residenza newyorkese dei Trump. “Abbiamo raccolto 1,4 milioni di dollari in una notte. Il nostro obiettivo ora è ottenere il 50% del voto gay per Donald Trump,” ha scritto su X.
Un obiettivo che sembra però abbastanza ottimistico. Secondo un sondaggio condotto ad aprile da Data for Progress, solo il 22% degli adulti LGBTQ+ intervistati ha una visione favorevole dell’ex presidente. Durante la sua amministrazione, Trump ha condotto una vera e proprio crociata contro la comunità transgender, complicando le procedure per il cambiamento chirurgico del sesso.
Forse proprio per evitare accuse di ipocrisia il candidato GOP ha scelto piuttosto di mandare avanti la moglie Melania, diventata il volto ‘soft’ dei repubblicani sui temi sociali più cari ai liberal. Già ad aprile infatti l’ex first lady aveva organizzato una raccolta fondi nell’altra residenza principesca dei Trump, quella di Mar-a-Lago in Florida, raccogliendo anche in quella occasione oltre un milione di dollari.
Un attivismo sui temi sociali che stride con l’altrimenti scarsa partecipazione alla campagna elettorale del marito sui temi più tradizionali (economia, immigrazione, politica estera). Oltre ad aver pressoché disertato il processo penale a carico di Donald, infatti, Melania non ha nemmeno partecipato al primo dibattito presidenziale tenutosi ad Atlanta il 27 giugno.