Il presidente della Federal Reserve Jerome Powell si è detto soddisfatto di come l’inflazione statunitense abbia ripreso un trend al ribasso dopo il rimbalzo di inizio d’anno e pur esprimendo ottimismo non ha rivelato una data sul taglio ai tassi di interesse, nonostante molti lo auspichino per la fine dell’estate.
“Abbiamo fatto molti progressi”, ha detto Powell martedì in un panel con altri presidenti delle banche centrali, intervenuti ad una conferenza organizzata in Portogallo dalla Banca Centrale Europea (Bce). Questi progressi sono stati delineati dal presidente della Fed come “significativi” e “reali” in grado di garantire una crescita stabile ed un’inflazione più bassa. Tuttavia l’obiettivo della crescita dei prezzi al 2%, fissato dalla Fed potrebbe verificarsi solo a fine 2025 o nella prima parte del 2026, secondo Powell e questa proiezione mantiene cauti sui tagli dei tassi.
“Vogliamo essere più fiduciosi che l’inflazione si stia muovendo verso il basso in modo sostenibile”, ha detto Powell, aggiungendo: “vogliamo capire che i livelli che stiamo vedendo sono una lettura fedele di ciò che sta realmente accadendo con l’inflazione di fondo”. La prossima riunione del braccio di politica monetaria della Fed si terrà il 30 e 31 luglio e nessuno si aspetta sorprese, se non il mantenimento dell’attuale livello.
Nel suo intervento Powell ha concentrato la sua attenzione sulle condizioni del mercato del lavoro e sui salari, che hanno subito un graduale rallentamento in un modo che ha chiaramente soddisfatto i leader della Fed. “Si può vedere che il mercato del lavoro si sta raffreddando, in modo appropriato, e lo stiamo osservando con molta attenzione”, ha ribadito, suggerendo che un improvviso deterioramento della crescita dell’occupazione potrebbe stimolare una svolta più rapida verso i tagli. Nella conferenza stampa seguita al discorso il presidente ha ribadito che avrebbe comunicato “date specifiche” a riguardo. Interpellato su un secondo termine per l’ex presidente Donald Trump, che da mesi minaccia di destituirlo e di voler ridurre l’indipendenza della Banca Centrale, Powell ha ribadito che non si sta concentrando su questa rielezione, nè tantomeno sulle minacce alla Fed.
“Penso che il sostegno all’indipendenza della Fed sia molto alto laddove conta davvero a Capitol Hill, in entrambi i partiti politici”, ha spiegato Powell durante la conferenza, aggiungendo che si preoccupa di più “di fare il lavoro giusto, che di tutto il resto, compreso Trump, che nel primo mandato lo aveva scelto per presiedere la Banca Centrale. “Penso davvero che continueremo a fare il nostro lavoro”, ha ribadito.