Michael Jackson aveva accumulato oltre mezzo miliardo di debiti quando è morto nel 2009: lo si evince dai documenti presentati il 21 giugno dagli esecutori del suo patrimonio, che forniscono una immagine abbastanza precisa sulle finanze del re del pop al momento del decesso nel 2009.
I documenti sono stati presentati a un tribunale di Los Angeles e spiegano che “gli asset più significativi” di Jackson avevano oltre 500 milioni di dollari di “debiti e richieste di creditori”, fra prestiti e ipoteche, e alcuni di questi debiti accumulavano interessi altissimi, altri erano già scaduti.
Jackson, vincitore in carriera di 13 Grammys, morì 15 anni fa, il 25 giugno 2009 ad appena 50 anni, poco prima di partire per il suo tour “This Is It” che doveva portarlo anche in città come Londra, Parigi New York, Mumbai. Il decesso fu causato da una dose letale di propofol, potente anestetico chirurgico che gli era fornito dal suo medico personale, Conrad Murray, poi condannato per omicidio colposo e condannato a quattro anni di prigione.
Il patrimonio del cantante, secondo i documenti, alla sua porte doveva 40 milioni di dollari alla AEG, promoter del tour “This Is It”. Jackson era a rischio di processo all’estero e in vari Stati dell’Unione inclusa la California. In tutto, c’erano contro di lui 65 denunce; gli esecutori spiegano nei documenti che la gran parte è stata regolata tramite patteggiamenti o altri metodi.
Già nel 2013 un perito che testimoniava in tribunale a favore della AEG aveva spiegato che Jackson era “senza soldi”: aveva effettuato spese ingentissime in arte, mobili, ma anche regali e gesti di beneficenza, e soprattutto in gioielli.