Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha graziato mercoledì numerosi veterani delle forze armate condannati in base a una vecchia legge – abrogata solo nel 2013 – che vietava rapporti omosessuali anche tra adulti consenzienti. La Casa Bianca stima che l’iniziativa potrebbe riguardare migliaia di ex soldati.
“Oggi sto rimediando a un errore storico usando la mia autorità di clemenza per graziare molti ex membri del servizio che sono stati condannati semplicemente per essere se stessi”, ha dichiarato Biden in un comunicato. “I membri dei servizi della nostra nazione sono in prima linea per la libertà e rischiano la vita per difendere il nostro Paese”, ha aggiunto il presidente dem. “Nonostante il loro coraggio e il loro grande sacrificio, migliaia di membri del servizio LGBTQI+ sono stati costretti a lasciare l’esercito a causa del loro orientamento sessuale o della loro identità di genere”.
I soggetti interessati potranno fare domanda per ottenere la prova della loro idoneità alla grazia e, in caso di esito positivo, potranno richiedere la modifica della caratterizzazione del loro congedo, ricevendo i benefit negati a causa del loro stato di congedo non onorevole. La misura non si applica peraltro alle persone condannate per atti non consensuali, come lo stupro.
Il divieto militare di rapporti sessuali consensuali, definiti nell’Articolo 125 del Codice di Giustizia Militare come “copulazione carnale innaturale”, è stato abrogato nel 2013 su iniziativa del Senato durante l’amministrazione di Barack Obama.
Secondo i dati del Pentagono, tra il 1980 e il 2011 almeno 32.837 soldati omosessuali sono stati costretti a lasciare le forze armate in base al DADT e ad altre politiche che impedivano loro di prestare servizio. Più di 14.000 di loro hanno ricevuto un congedo o una separazione generale, non onorevole, non caratterizzata o sconosciuta.