Nell’immaginario collettivo del sogno americano, il rombo delle automobili ha sempre avuto la meglio sul sibilo discreto dei treni. Sinonimo di quella libertà e indipendenza magistralmente immortalati da Jack Kerouac in Sulla strada, manifesto della Beat generation, l’automobile è diventato il mezzo di riferimento per percorrere in lungo e in largo le infinite strade del Paese nordamericano. Eppure, una crescente consapevolezza ambientale, unita a un traffico sempre più congestionato – oltre a una certa ammirazione per il modello ovest-europeo di trasporto pubblico – spinge sempre più americani a guardare con interesse all’alta velocità ferroviaria.
A confermarlo è un sondaggio di Newsweek, che rivela come ormai la grande maggioranza degli elettori americani si dica favorevole alla costruzione di nuove ferrovie ad alta velocità in tutto il Paese: il 60%, contro un misero 7% che vi si oppone. E, sorprendentemente, una maggioranza significativa appoggia anche il divieto dei voli a corto raggio che potrebbero essere coperti dalla rete ferroviaria in meno di due ore e mezza.
A fare da apripista sarà la California, dove dal 2015 la High-Speed Rail Authority sta costruendo una nuova linea ferroviaria ad alta velocità di 275 chilometri che entro il 2033 collegherà San Francisco a Los Angeles, con l’obiettivo di estenderla successivamente a Sacramento e San Diego. Parallelamente, lo scorso aprile sono iniziati i lavori per una nuova ferrovia ad alta velocità di 350 km tra Las Vegas, e la California meridionale. Anche in Texas sono allo studio alcune proposte per due nuove linee ad alta velocità che collegherebbero Dallas a Houston e Fort Worth.
Ai partecipanti al sondaggio, condotto da Redfield & Wilton Strategie, è stato chiesto se avrebbero supportato o meno la costruzione di ulteriori linee ferroviarie ad alta velocità negli Stati Uniti. Il 28% si è detto “fortemente a favore,” un altro 32% “a favore,” il 25% “né a favore né contro,” il 4% “contro” e il 3% “fortemente contro,” mentre l’8% ha risposto “non so.”
Il cambio di paradigma è trasversale agli schieramenti politici, incassando il sostegno tanto dei progressisti simpatizzanti per Joe Biden quanto dei conservatori che voteranno Donald Trump. Tra i primi, il 67% ha dichiarato di essere “fortemente a favore” o “a favore” di ulteriori linee, contro solo il 5% che era contrario o fortemente contrario. Tra i sostenitori di Trump del 2020, il 59% ha appoggiato le ferrovie ad alta velocità, contro il 9% che si è opposto attivamente.
Il sondaggio ha anche rivelato che la maggior parte degli americani sarebbe favorevole al divieto dei voli a corto raggio lungo le rotte coperte anche dai treni ad alta velocità, sulla falsariga di una norma recentemente introdotta in Francia: il 22% ha risposto “fortemente d’accordo” e il 36% “d’accordo,” contro il 6% “in disaccordo” e il 4% “fortemente in disaccordo.” Il restante 25% ha risposto “né d’accordo né in disaccordo” e il 7% “non so.”
Se in linea di massima gli americani hanno imparato ad amare l’idea di alta velocità ferroviaria, rimane però un certo scetticismo per tutto ciò che di negativo la circonda. A partire da ritardi e sovraccosti: dopo che agli elettori è stato illustrato come il progetto San Francisco-Los Angeles abbia un costo stimato di 128 miliardi di dollari, solo 40% ha continuato a dirsi favorevole, mentre è aumentato al 33% la quota di contrari e al 27% quella degli indecisi.
Dati che rimangono estremamente positivi secondo Andy Kunz, presidente della U.S. High Speed Rail Coalition, un gruppo composto da 46 aziende e sindacati del settore ferroviario che fa campagna a favore della costruzione di ferrovie ad alta velocità negli Stati Uniti. A suo dire, gli elettori americani continuano a supportare il progetto ferroviario ad alta velocità della California perché è una forma di trasporto sensata e valida.
Il professor Ian Savage, che dirige il programma di Trasporti e Logistica presso la Northwestern University, spiega che il sostegno all’alta velocità sembra essere legato alla crescente congestione della rete autostradale – che rende il viaggio in treno più attraente, soprattutto per distanze di 200-250 miglia.
Tuttavia, secondo il professor Mark Burris, esperto di trasporti presso la Texas A&M University, le ferrovie ad alta velocità potrebbero affrontare una dura concorrenza da parte delle automobili senza conducente. “In un futuro relativamente prossimo si potrà prendere la propria auto e dormire/guardare un film/lavorare seduti nella propria auto, e a quel punto per l’alta velocità ferroviaria è ancora più difficile competere”.