All’inizio di questo mese un giovane turista di 21 anni, Viktor Pyshniuk di Linnwood Wash, nello Stato di Washington, ha violato le recinzioni del Parco Nazionale di Yellowstone abbandonando il percorso designato per i visitatori e arrivando a meno di 2 metri di distanza dallo Steamboat Geyser. Il cratere è conosciuto per la violenza dei getti di vapore misti a sabbia e rocce che vengono sparati a una pressione tale da raggiungere altezze di circa 91 metri. La zona attorno è recintata. Per aver ignorato volutamente le regole del Parco, il giovane è stato condannato a sette giorni di prigione e bandito da esso per due anni, secondo quanto riportato dal Dipartimento di Giustizia. Inoltre, Pyshniuk dovrà pagare una multa di 1.500 dollari e un’altra di 500.
Il giovane ha scavalcato una recinzione per salire proprio sulla collina vicino allo Steamboat Geyser rischiando di rimanere coinvolto nell’eruzione. “Volevo solo scattare una foto”, ha detto agli agenti che lo hanno fermato. Fortunatamente Pyshniuk è arrivato durante una “eruzione minore” – lo sfiato non era troppo potente -, ma rimane un fenomeno imprevedibile ed è quindi molto pericoloso avvicinarsi.
A Yellowstone ci sono più di 24 km di passerelle per proteggere l’ambiente e i turisti vi si recano per osservare le caratteristiche bellezze naturali del Parco Nazionale come geyser, sorgenti termali e pozze di fango, che a volte emanano un forte odore di uova marce per via dell’alta quantità di zolfo presente.
L’imprevedibilità dei geyser, per quanto essi siano fenomeni naturali affascinanti, può essere talmente pericolosa per i visitatori da causare, come è già accaduto, più feriti e addirittura morti rispetto a quello che può succedere quando ci si imbatte nella fauna selvatica, spiegano i guardiani del parco.
Lo scorso settebre, infatti, ben 22 persone sono morte per ustioni dopo essere entrate o cadute in una sorgente termale a Yellowstone, mentre altre due sono morte dopo avere subito un attacco da parte di un bisonte.