A Ercolano, dopo anni di ricerca, scavi archeologici e interventi di restauro, che hanno coinvolto anche l’architettura e l’ingegneria, riapre ai visitatori l’antica spiaggia di Herculaneum. A inaugurarlo è stato il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano.
Il progetto di recupero è stato attuato dal Parco Archeologico di Ercolano, in partenariato con il Packard Humanities Institute (PHI) con sede a Los Altos in California e con un finanziamento pubblico CIS-Vesuvio (Contratto Istituzionale di Sviluppo).
Sul sito sono ancora visibili i depositi delle reti dei pescatori dell’epoca e 300 scheletri di persone che restarono coinvolte nell’eruzione del Vesuvio avvenuta nel 79 d.C.

Secondo la ricostruzione degli archeologi, i loro resti sono compatibili con una storia documentata che narra come questi uomini cercarono invano di salvarsi trovando rifugio nella spiaggia, durante una operazione diretta dall’ammiraglio e noto studioso romano Plinio il Vecchio.
Jane Thompson, del Packard Humanities Institute, ha dichiarato: “Dal 2001 siamo attivi in questo luogo, con il più grande partenariato pubblico-privato su un patrimonio archeologico in Europa. Abbiamo portato il sito di Ercolano a essere una punta di diamante del settore partendo da una situazione di criticità”.
Il direttore del Parco archeologico Francesco Sirano ha puntualizzato che “il luogo è stato restituito ai livelli antichi dopo un grande lavoro di ricerca scientifica”. E ha aggiunto: “Abbiamo trovato i resti delle tracce dei flussi piroclastici sulla città e nel 2021 trovammo quello che abbiamo ribattezzato L’ultimo fuggiasco, lo scheletro di un uomo di circa 40 anni che stava scappando verso il mare con una borsa piena di oggetti preziosi”.
Non vi è dubbio che la riqualificazione di questo sito archeologico aggiunge un importante tassello alla ricostruzione storica e culturale della Roma antica che, con il suo fascino, non smette mai di attrarre i visitatori di tutto il mondo.