Che negli ultimi tempi i contatti tra Elon Musk ed il candidato repubblicano alla Casa Bianca Donald Trump si siano intensificati non è certo un mistero. Secondo molti, inoltre, in caso di vittoria alle urne, il tycoon sarebbe intenzionato a portare con sé a Washington il secondo uomo più ricco del mondo, in qualità di suo consigliere personale.
Una eventualità, però, che è stata a più riprese smentita dallo stesso Elon, che in queste ultime settimane ha ribadito di non essere disposto a ricoprire un ruolo del genere. Tuttavia, in settimana, il 52enne di Pretoria ha rivelato che negli ultimi tempi il leader MAGA continua a chiamarlo al cellulare sempre più frequentemente.
Sul palco della riunione annuale degli azionisti di Tesla ad Austin, in Texas, dove gli è stato riconosciuto il mega pacchetto retributivo da 45 miliardi di dollari, Musk ha spiegato: “Non so perché Trump lo faccia, ma ho avuto alcune conversazioni con lui, e mi ha chiamato, di punto in bianco, senza motivo. È molto gentile quando ci sentiamo”.
Il miliardario sudafricano ha inoltre affermato che il tycoon è un grande fan del Cybertruck, la mastodontica vettura di Tesla. “Gli ho detto che le auto elettriche, secondo me, sono ottime per il futuro”, ha aggiunto Musk, “Ai leader americani piacciono queste macchine. Penso che molti dei suoi amici abbiano una Tesla, e che lui sia un grande fan del Cybertruck”.
Nel recente passato, Trump ha a lungo inveito contro i veicoli elettrici, dipingendoli come inefficienti e dannosi per i lavoratori americani del settore. In precedenza, il tycoon aveva inoltre giurato di annullare le politiche del Presidente Joe Biden riguardanti tali vetture.
Tuttavia, ad inizio mese il leader MAGA aveva fatto dietrofront sulle proprie posizioni iniziali, dichiarando nel corso di u comizio in Arizona: “Sono un grande fan delle auto elettriche e di Elon Musk. Mi piace Elon, e sono sicuro che molte persone vorranno comprare una macchina elettrica”. Un ripensamento che, probabilmente, è stato generato proprio dalla crescente amicizia tra il candidato del GOP ed il patron del gruppo Tesla.
Musk, dal canto suo, ha difeso il tycoon anche dopo che quest’ultimo è stato ritenuto colpevole di tutti i 34 capi d’accusa imputatigli nel corso del processo a New York, riguardante la falsificazione di documenti aziendali. Una vicenda che il 52enne di Pretoria ha definito come “banale”.