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Corte Suprema USA: il mifepristone non è vietato. La pillola abortiva è salva

Sempre più diviso e politicizzato l'ambiente dell'Alta Magistratura americana

Massimo JausbyMassimo Jaus
Gli americani non si fidano più della Corte Suprema

La Corte Suprema USA (ANSA)

Time: 4 mins read

La decisione è stata unanime: i giudici della Corte Suprema hanno respinto la richiesta di un gruppo di medici antiabortisti di dichiarare illegale il mifepristone, conosciuto anche come Ru-486, uno dei farmaci più diffusi per l’interruzione della gravidanza.

Con questa decisione la “pillola” continua a essere disponibile per le donne fino alla decima settimana di gravidanza e sarà possibile riceverla per posta.

Il giudice Brett Kavanaugh, che ha scritto la sentenza, afferma che i medici di Alliance for Hippocratic Medicine, che hanno presentato la denuncia, non hanno dimostrato di essere stati personalmente danneggiati dalla regolamentazione della pillola. Il gruppo è stato definito dal Southern Poverty Law Center, organizzazione che si batte per la difesa dei diritti civili, come “associazione razzista che sotto la denominazione cristiana spinge all’odio razziale”.

Ora la vendita della pillola resta legale a livello federale, anche se più di una dozzina di Stati l’hanno già vietata e non il mifepristone non si trova nelle farmacie – una imposizione che colpisce soprattutto la fascia della popolazione meno istruita e più povera. Proprio oggi il New York Times pubblica in prima pagina un documentato articolo sulla “migrazione” delle donne che vogliono interrompere la propria gravidanza dopo che nell’area in cui vivono l’aborto è stato vietato.

Solo nel 2023 più di 170 mila donne sono dovute andare in un altro Stato dell’Unione per interrompere la loro gravidanza. Più di quattordicimila pazienti hanno lasciato il Texas per abortire in New Mexico. Sedicimila sono partite dal Sud per andare nell’Illinois. Quasi dodicimila sono andate in North Carolina, partendo da South Carolina e Georgia.

“Gli attacchi alle pratiche mediche per l’aborto – ha commentato il presidente Joe Biden, in Italia per il G7, in un comunicato diffuso dalla Casa Bianca, – fanno parte dell’agenda estrema e pericolosa dei repubblicani per vietare l’aborto in tutta la nazione. La decisione di oggi non cambia il fatto che la battaglia per la libertà nella riproduzione continua; che la Corte Suprema ha annullato la Roe v. Wade due anni fa e le donne hanno perso un diritto fondamentale; che il diritto per una donna a ricevere il trattamento di cui ha bisogno è messo in pericolo se non reso impossibile in molti Stati. Significa che il mifepristone resta disponibile ed è legittimo. Le americane possono continuare ad avere accesso a questo tipo di farmaco, approvato dall’Agenzia Federale ed efficace da più di vent’anni”.

Kamala and I stand with the majority of Americans who support a woman’s right to make deeply personal health care decisions.

And our commitment to you is that we will not back down from ensuring women in every state get the care they need.

— President Biden (@POTUS) June 13, 2024

Questo tormentone politico americano sui diritti individuali per la riproduzione inevitabilmente avrà ripercussioni alle prossime elezioni di novembre. Per ora ha aperto un acceso dibattito sulla politicizzazione dei magistrati della Corte Suprema, accusati di non rispettare le regole federali della magistratura sulle donazioni e sulle associazioni politiche.

La legge federale impone che tutti i magistrati debbano dichiarare le donazioni superiori a 250 dollari e che non debbano fare parte di associazioni politiche. Una regola che tutti rispettano, meno i magistrati della Corte Suprema federale.

Nelle settimane scorse il giudice conservatore Clarence Thomas ha formalmente ammesso di aver ricevuto in dono un viaggio in Indonesia e uno in California da parte del megadonatore Harlan Crow, un finanziere Repubblicano texano. La prima vacanza era stata al centro di accuse che avevano travolto l’anno scorso il membro dell’Alta Corte. Era stato il sito ProPublica a rivelare i regali di lusso che il giudice aveva ricevuto nel 2019 ma che non aveva dichiarato nel rapporto finanziario annuale. Il giudice e la moglie Ginni Thomas, si legge nel documento, hanno pagato il “vitto e alloggio”, mentre il viaggio aereo privato è stato regalato da Crow. Nel rapporto annuale, che è stato aggiornato, il giudice ha anche parlato di un altro viaggio che gli era stato regalato sempre dallo stesso suo amico per raggiungere un club privato a Monte Rio, in California. Anche il giudice Sam Alito ha preso parte a una spedizione di pesca al salmone in Montana, volando sul jet di un finanziere suo amico che aveva organizzato e pagato la permanenza in un esclusivo resort sulle Rocky Mountains. Dopo la rivelazione di questi episodi, il giudice capo della Corte Suprema, John Roberts, aveva annunciato un irrigidimento delle regole.

Samuel Alito (sulla sinistra) e Clarence Thomas (sulla destra)

Ma non sono solo i regali non rivelati. I giudici federali non possono fare parte di associazioni politiche. Sia Thomas che Alito sono finiti al centro di altri due casi legati al loro sostegno per Donald Trump: la moglie del primo, Ginni Thomas, lobbysta e attivista del Tea Party, aveva partecipato al comizio di Trump “Stop the Steel” che aveva preceduto l’assalto al Campidoglio e inviato email ai più stretti collaboratori di Trump, nel gennaio 2021, sostenendo che l’allora presidente doveva fare di tutto per bloccare la certificazione della vittoria di Joe Biden. Poi è stata attivissima nel tentativo di ribaltare il risultato elettorale in Arizona.  La moglie del secondo, Martha Alito, invece, è finita nella bufera per aver esposto capovolta, nel giardino di casa, la bandiera a stelle e strisce: il gesto di protesta dei movimenti di estrema destra e poi per una conversazione registrata dall’attivista Lauren Windsor ad una riunione della Supreme Court Historical Society in cui la moglie del magistrato afferma che la destra cristiana deve sbarazzarsi della sinistra atea. Poi Thomas è stato fotografato al raduno dell’estrema destra organizzato dai fratelli Koch, mentre Alito ha preso parte alla riunione della Federalist Society, annuendo quando uno dei partecipanti aveva affermato che quando Trump verrà rieletto dovrebbe avere potere illimitati.

I democratici hanno proposto al senato una legge per imporre un comportamento etico anche ai magistrati della Corte Suprema, ma il senatore repubblicano Lindsey Graham ha detto che bloccherà il tentativo di riforma.

Insomma le visioni politiche personali e quelle dei familiari, l’attivismo politico, la religione, le amicizie offuscano la legge equa, quella imparziale, dove politica e giustizia sono due cose ben chiare e, soprattutto, separate.

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Massimo Jaus

Massimo Jaus

Massimo Jaus, romano e tifoso giallorosso. Negli Stati Uniti dal 1972. Giornalista professionista dal 1974. Vicedirettore del quotidiano America Oggi dal 1989 al 2014. Direttore di Radio ICN dal 2008 al 2014. È stato corrispondente da New York del Mattino di Napoli e dell’agenzia Aga. Massimo Jaus. Originally from Rome and a Giallorossi fan. In the United State since 1972. A professional journalist since 1974. Deputy Editor of the daily paper America Oggi from 1989 to 2014. Has been New York correspondent for Naples' "il Mattino" and for Agenzia Aga.

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