Le primarie repubblicane di ieri hanno ancora una volta evidenziato come il partito sia sempre più nelle mani di Donald Trump. I candidati sostenuti dall’ex presidente sono stati confermati dagli elettori che hanno bocciato quelli che nello stesso partito, dopo la condanna di Trump, cercavano di prendere le distanze da lui.
Le votazioni si sono concluse martedì in quattro Stati: Maine, Nevada, North Dakota e South Carolina. Si è votato anche in Ohio per un’elezione speciale nel sesto distretto, per il seggio lasciato libero da Bill Johnson, che si è dimesso a gennaio dopo 13 anni al Congresso per diventare presidente della Youngstown State University. Questa volta il senatore statale repubblicano, Michael Rulli, ha sconfitto il democratico Michael Kripchak e a novembre si presenterà nuovamente alle elezioni generali.

In North Carolina la congresswoman Nancy Mace, sostenuta da Trump, è stata riconfermata. Ha vinto facilmente una primaria competitiva in cui aveva bisogno di ottenere più del 50% dei voti perché gli sfidanti erano due. Mace ha ricevuto poco più del 58%.
In South Carolina, il rappresentante William Timmons, anche lui con l’appoggio di Trump, ha battuto il parlamentare statale conservatore Adam Morgan.
In Nevada Sam Brown, il candidato sostenuto dall’ex presidente, ha sconfitto l’ex ambasciatore degli Stati Uniti in Islanda Jeff Gunter e l’ex membro dell’Assemblea statale Jim Marchant. A novembre affronterà la senatrice democratica Jacky Rosen.
In Maine l’ex pilota della NASCAR Austin Theriault, sostenuto da Trump, a battuto nelle primarie repubblicane Mike Soboleski e a novembre affronterà il parlamentare democratico in carica, Jared Golden.
Nel North Dakota il deputato statale Kelly Armstrong ha superato in modo schiacciante il vicegovernatore Tammy Miller nella corsa alle primarie repubblicane per succedere al governatore uscente Doug Burgum, uno dei potenziali candidati come vicepresidente nel ticket di Trump.

Una scia di vittorie dei candidati sostenuti da Trump che dà all’ex presidente una sferzata di ottimismo dopo la condanna emessa dal tribunale di New York.
Domani i repubblicani al Congresso incontreranno in privato Trump che torna a Capitol Hill – in mattinata al Capitol Hill Club con quelli della Camera e nel pomeriggio alla sede del Comitato Senatoriale Nazionale Repubblicano con quelli del Senato – per la prima volta da quando i suoi sostenitori hanno tentato di sovvertire il risultato elettorale il 6 gennaio 2021, prendendolo d’assalto per bloccare la certificazione della vittoria del presidente Joe Biden.

Sull’ora di pranzo, l’ex presidente parlerà anche al Business Roundtable, un’associazione dei lobbysti.
È un momento cruciale per Trump che presenterà ai parlamentari i suoi piani se sarà eletto nuovamente. Il suo ritorno nella sede del partito arriva mentre deve affrontare altre pesanti inchieste giudiziarie avviate dal procuratore speciale del Dipartimento di Giustizia Jack Smith.

La maggior parte dei parlamentari repubblicani ha appoggiato Trump per la nuova sfida a Biden, incluso il leader repubblicano al Senato Mitch McConnell che lo ha pesantemente criticato all’indomani dell’attacco del 6 gennaio. Molti repubblicani al Congresso condividono le accuse di Trump che attacca la magistratura per le sue pendenze con la giustizia. Lo speaker della Camera Mike Johnson è andato in tribunale a New York mentre si celebrava il processo in cui l’ex presidente è stato riconosciuto colpevole del piano per influenzare illegalmente le elezioni del 2016 con un pagamento all’attrice porno Stormy Daniels, per mostrare la sua solidarietà.
Sia lo speaker della Camera Mike Johnson che il leader della minoranza al Senato Mitch McConnell, hanno confermato che prenderanno parte alla riunione. Sarà il primo incontro di persona di McConnell con Trump dal 2020. Lui e l’ex presidente hanno un rapporto difficile, anche se McConnell ha appoggiato Trump per la rielezione quest’anno. I due non si parlano dal dicembre 2020, il giorno dopo che il collegio elettorale ha dichiarato il presidente Joe Biden vincitore delle elezioni del 2020; McConnell si è congratulato pubblicamente con Biden per la sua vittoria quel giorno e poi ha ricevuto una telefonata da Trump.
Lunedì prossimo invece, Johnson e il parlamentare della Carolina del Nord Richard Hudson, che presiede il Comitato congressuale repubblicano nazionale, si recheranno a Mar-a-Lago per un incontro con Trump per fornirgli il quadro delle candidature al Congresso dopo le primarie.
