Conoscere la propria storia può incidere sullo sviluppo personale e sulla conoscenza di sé. Questa risorsa che viene sempre più utilizzata, ora grazie alle piattaforme digitali specializzate, è divenuta ancora più semplice.
Tuttavia per gli afro-americani, a causa della documentazione insufficiente che riguarda i loro antenati schiavi, questa indagine ha sempre avuto degli ostacoli. Ancestry, una società che si occupa di compilare i dati genealogici statunitensi, ha digitalizzato e pubblicato 38.000 articoli di giornale tra il 1788 e il 1867, prima che i neri americani venissero inseriti come cittadini nel censimento degli Stati Uniti.
Grazie al database dell’azienda, le certificazioni storiche appena pubblicate che contengono i nomi, le età, le descrizioni fisiche e le posizioni di oltre 183.000 persone ridotte in schiavitù in America saranno rese pubbliche.
La raccolta, intitolata “Articles of Enslavement”, infatti è completamente gratuita e accessibile a chiunque. Ancestry ha già digitalizzato oltre 18 milioni di documenti relativi a individui classificati come schiavi o emancipati.
I dati sono stati forniti da fonti come il Freedmen’s, un’agenzia governativa che gestisce tutte le questioni relative ai rifugiati, e dal censimento degli Stati Uniti in cui i neri americani risultano conteggiati come cittadini per la prima volta nel 1870.
Per trovare informazioni precedenti, la nuova raccolta Ancestry potrà aiutare le famiglie nere, ma anche contribuirà a fornire ulteriori informazioni sulla schiavitù in USA.
Karcheik Sims-Alvarado, esperta di studi africani al Morehouse College, ha sottolineato: “Mettendo insieme le storie individuali, i ricercatori possono avere un quadro più dettagliato delle esperienze vissute dagli afro americani, arricchendo la nostra comprensione collettiva della storia”.
In alcuni articoli di giornale viene descritta la compravendita degli schiavi, in altri, apparsi come annunci economici, gli schiavisti offrono ricompense per il rifugio dei fuggiaschi descritti con dovizia di particolari.
Ancestry ha anche collaborato con Bethany Bell, storica dell’Università della Virginia, per offrire suggerimenti su come svolgere la lettura dei documenti che possono essere traumatizzanti.