Il Presidente Mattarella si prepara – come già in passato – a consegnare al Quirinale agli alfieri olimpici, Arianna Errigo e Gianmarco Tamberi, e paralimpici, Luca Mazzone e Ambra Sabatini, le bandiere con cui sfileranno durante la cerimonia d’apertura dei Giochi di Parigi il 26 luglio e il 28 agosto.
La storia dello sport in Italia è ricca di momenti di straordinaria importanza, non solo per le vittorie, ma anche per l’impatto sociale e la determinazione dei protagonisti, che a volte hanno coinvolto l’alta politica. Uno dei primi episodi di questa narrazione inizia la sera del 15 luglio 1948, quando Gino Bartali ricevette una telefonata nella sua una camera d’albergo di Briançon. Dall’altro capo del filo la voce di Alcide De Gasperi. Il contenuto della conversazione tra il ciclista e l’allora Presidente del Consiglio, sconvolto dall’attentato al leader comunista Palmiro Togliatti, è rimasto avvolto nel mistero. Tuttavia, il giorno dopo, Bartali vinse una tappa decisiva del Tour de France, conquistando la maglia gialla, contribuendo così a allentare le tensioni politiche di quelle ore. Il 10 agosto successivo, Bartali fu ricevuto al Quirinale dal presidente della Repubblica Luigi Einaudi, insieme alla moglie e ai compagni di squadra.
Era trascorso meno di un mese dall’attentato al Segretario del Partito comunista e era ormai evidente come la vittoria del ciclista toscano avesse contribuito a stemperare il clima di guerra civile che sembrava avvolgere la nazione. Einaudi, appassionato di ciclismo, comprese la rilevanza dell’impresa sportiva nel ridare orgoglio e speranza agli italiani e a un Paese in cerca di unità e riscatto.

L’Italia, infatti, lentamente ritrovò il proprio posto nel sistema olimpico internazionale ricevendo l’invito a partecipare ai Giochi Olimpici di Londra del 1948.
Einaudi accolse i campioni olimpici al loro ritorno al Quirinale, iniziando una consuetudine che si è protratta fino ai giorni nostri.
Questo appuntamento si configura come una solenne e istituzionale festa dello sport e, al contempo, come una manifestazione di orgoglio nazionale.
Il 17 maggio 1953, consapevole dell’importanza dell’evento, Einaudi prese parte alla cerimonia d’apertura dello Stadio Olimpico di Roma. La costruzione di questa moderna struttura fu resa possibile grazie al finanziamento derivante dal successo del Totocalcio, che aveva garantito un’autonomia finanziaria nel campo dello sport.

La passione per lo sport degli inquilini del Quirinale è stata una costante che ha coinvolto i diversi Presidenti. Il successore di Einaudi, Giovanni Gronchi, mostrò un crescente interesse per il mondo dello sport. Partecipò all’inaugurazione dei Giochi Olimpici Invernali di Cortina d’Ampezzo nel 1956, dopo un lungo viaggio notturno in treno. Dopo i Giochi di Cortina, Gronchi aprì anche le Olimpiadi di Roma del 1960. Il Presidente seguì con interesse l’attività organizzativa, accompagnato da Giulio Andreotti, visitò gli impianti e si intrattenne con gli architetti responsabili. Il percorso iniziò all’Eur, con il Palazzo dello Sport, proseguì attraverso il Foro italico e toccò lo Stadio Flaminio e il Villaggio Olimpico.
Due ricevimenti furono offerti nei giardini del Quirinale: il primo in smoking in onore dei dirigenti olimpici internazionali, cui si aggiunsero personalità italiane e il corpo diplomatico. Il secondo assunse invece il carattere di un incontro più informale tra il Presidente ed i partecipanti ai Giochi, in abito scuro o uniforme sportiva.
Nel maggio del 1960, il Giro d’Italia partì simbolicamente dal Quirinale e il campione olimpico Ercole Baldini salutò il Presidente a nome degli atleti. Questa insolita partenza è ricordata per i problemi che si crearono con il cerimoniale del Quirinale, che impose l’utilizzo della tuta anziché delle magliette e dei pantaloncini corti. Inoltre, la colorata carovana pubblicitaria che accompagnava il Giro fu relegata al Colosseo.
La tradizione di accogliere gli atleti al Quirinale continuò con Giuseppe Saragat, che nel 1968 ricevette la squadra azzurra di calcio vincitrice della “Coppa Europa” e gli atleti che avevano partecipato alle Olimpiadi di Grenoble e Città del Messico.
Nel 1982, l’entusiasmo di Sandro Pertini ai Mondiale di calcio in Spagna divenne leggendario. Le immagini del Presidente esultante allo stadio della finale vinta dagli azzurri contro la Germania, e mentre gioca a carte sull’aereo di ritorno con l’allenatore Bearzot, il capitano Zoff e Franco Causio, con la Coppa del Mondo in bella mostra sul tavolo, sono entrate nella storia quasi quanto la vittoria stessa.
Francesco Cossiga, durante il mandato, partecipò a eventi sportivi di rilievo come la cerimonia d’apertura dei Campionati Mondiali di Atletica Roma nel 1987, e la prima partita a Milano della Coppa del Mondo di calcio “Italia90”.
Con Oscar Luigi Scalfaro continuò la tradizione di accogliere atleti campioni al Quirinale come avvenne nel 1994 con la nazionale maschile di pallavolo vincitrice per la seconda volta consecutiva del campionato del mondo.

Il Presidente Carlo Azeglio Ciampi fu coinvolto in diversi episodi della storia dello sport, a cominciare dall’apertura dell’ultima edizione delle Olimpiadi tenuta in Italia: i XX Giochi Olimpici invernali a Torino nel 2006. Il Presidente partecipò attivamente alle celebrazioni incontrando la squadra azzurra e pranzando con gli atleti alla mensa del Villaggio Olimpico. Ciampi fu anche il primo Presidente italiano a partecipare alla Cerimonia di apertura di un’Olimpiade all’estero, ad Atene nel 2004, assistendo poi alle gare di nuoto e di scherma. Mentre rientrava in Italia, ricevette la notizia che due suoi concittadini livornesi, il ciclista Paolo Bettini e lo schermidore Aldo Montano, avevano vinto la medaglia d’oro, e volle chiamarli personalmente per congratularsi.

Il Presidente Giorgio Napolitano, eletto da poco più di un mese, partecipò alla festa per la vittoria della Nazionale di calcio ai Mondiali del 2006 a Berlino, condividendo la gioia insieme ai campioni e al commissario tecnico Marcello Lippi. Durante la sua Presidenza inviò messaggi di sostegno agli atleti impegnati alle Olimpiadi, congratulandosi per le medaglie e invitandoli al Quirinale per festeggiare. In una di queste cerimonie, Napolitano parlò della sua passione per il nuoto, ricordando con affetto i campioni del passato. Nel 2012 visitò il “villaggio azzurro” a Londra a 24 ore dalla Cerimonia di apertura della XXX edizione dei Giochi Olimpici.

Negli anni, lo sport ha rivelato un lato inedito di Sergio Mattarella. Se Pertini è indissolubilmente legato alla notte di Madrid, e Napolitano a quella di Berlino, Mattarella è il tifoso di Londra. Il Presidente ha assistito alla vittoria della Nazionale ai campionati europei di calcio superando i padroni di casa, nel mitico stadio londinese di Wembley. La sua vicinanza agli atleti e la sua capacità di trasmettere empatia emergono costantemente nei discorsi a sostegno degli azzurri di tutte le discipline. Mattarella, da sempre un appassionato di sport e sostenitore dei suoi valori, mette al centro dei suoi interventi l’esempio positivo offerto dai campioni alle giovani generazioni. Spesso sottolinea il ruolo dello sport nella coesione sociale e nell’integrazione, conferendo al contempo un valore educativo, poiché i comportamenti positivi espressi attraverso la pratica sportiva contribuiscono alla formazione di individui responsabili e solidali.