Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha promesso che “dirà tutta la verità” sulla guerra contro Hamas a Gaza nel suo discorso al Congresso degli Stati Uniti previsto per il 24 luglio. L’annuncio è stato dato dai leader repubblicani giovedì.
Netanyahu si rivolgerà a una sessione congiunta della Camera dei Rappresentanti e del Senato. “Sono profondamente commosso di avere il privilegio di rappresentare Israele di fronte a entrambe le Camere del Congresso e di dire la verità sulla nostra guerra giusta contro coloro che cercano di distruggerci ai rappresentanti del popolo americano e al mondo intero,” ha affermato Netanyahu in una dichiarazione.
“Le sfide esistenziali che dobbiamo affrontare, tra cui la crescente collaborazione tra Iran, Russia e Cina, minacciano la sicurezza, la pace e la prosperità dei nostri Paesi e dei popoli liberi di tutto il mondo”, hanno dichiarato in un comunicato congiunto il presidente della Camera Mike Johnson, repubblicano, e il leader della maggioranza del Senato Chuck Schumer, democratico, insieme al leader repubblicano del Senato Mitch McConnell e al leader democratico della Camera Hakeem Jeffries. “Per costruire sulla base del nostro rapporto duraturo e per sottolineare la solidarietà dell’America con Israele, vi invitiamo a condividere la visione del governo israeliano per la difesa della democrazia, la lotta al terrorismo e l’instaurazione di una pace giusta e duratura nella regione”.
Il leader della maggioranza al Senato, Chuck Schumer, ha dichiarato in un altro comunicato di aver partecipato all’invito rivolto a Netanyahu nonostante nelle scorse settimane ne abbia chiesto l’uscita di scena. “Ho profonde e chiare divergenze con il Primo Ministro, che ho espresso sia in privato che pubblicamente e continuerò a farlo,” ha detto Schumer. “Ma poiché la relazione tra America e Israele è incrollabile e trascende una singola persona o primo ministro, ho sostenuto la richiesta che parlasse.”
La visita di Netanyahu avviene in un momento di grande tensione con il presidente Joe Biden, che ha sostenuto la campagna israeliana a Gaza ma ha recentemente criticato le tattiche utilizzate dallo Stato ebraico, sospendendo la consegna di alcune bombe.
Alla fine della scorsa settimana, Biden ha annunciato una proposta di accordo in tre fasi per porre fine ai combattimenti a Gaza, ma gli alleati di estrema destra di Netanyahu hanno di fatto boicottato la bozza minacciando di far cadere il governo. Non è ancora chiaro se Netanyahu incontrerà Biden durante la sua visita negli Stati Uniti.
Nel frattempo, giovedì la National Association for the Advancement of Colored People – principale organizzazione per i diritti civili degli afroamericani – ha esortato la Casa Bianca a sospendere “a tempo indeterminato” tutte le forniture di armi a Israele e a fare pressione sull’alleato ebraico affinché ponga fine alla guerra nella Striscia di Gaza.
La NAACP ha ricordato a Biden che il suo sostegno a Israele rischia di danneggiarlo alle elezioni di novembre tra gli elettori di colore. L’appello della NAACP è un raro caso in cui l’influente organizzazione per i diritti civili prende posizione sulla politica estera degli Stati Uniti nei confronti di un Paese in cui la popolazione nera non è significativa.