“Motor City” ha ripreso a carburare. Da città decaduta e inabitabile, Detroit è diventata in pochi anni una città trendy, popolata di giovani, con un centro vivace e pieno di vita. Secondo Bloomberg, che parla di una grande “scommessa”, ciò è dovuto agli investimenti di un gruppo di miliardari come Stephen Ross, Dan Gilbert e altri che hanno comprato il 70% degli uffici, riempiendo gli edifici di lavoratori, attirando i giovani residenti e trasformando la città.
Sembrano insomma lontani i giorni in cui la un tempo fiorente capitale USA dell’automotive dichiarava bancarotta nel 2013.
Dan Gilbert, fondatore di Rocket Mortgage, e la sua società immobiliare Bedrock Detroit hanno avuto un ruolo centrale nella trasformazione. Gilbert ha acquisito e riqualificato quasi 100 proprietà nel centro di Detroit, mantenendo un impegno costante per la preservazione storica e l’innovazione. Tra i progetti più emblematici c’è la ristrutturazione della storica Book Tower e la riprogettazione del Madison Theater.
Un altro punto di svolta è stato l’intervento della Ford Motor Company, che ha avviato un massiccio restauro della stazione ferroviaria di Corktown, trasformandola in un hub per la mobilità e l’innovazione. Questi sviluppi, uniti alla costruzione del nuovo grattacielo di Gilbert, il più alto della città, e l’apertura del primo negozio Gucci nel centro di Detroit, hanno alimentato una crescita esponenziale del mercato immobiliare locale. I prezzi delle case sono aumentati del 40% dal 2020 e il numero di appartamenti nel centro città è più che raddoppiato dal 2010.
La combinazione di questi fattori ha portato Detroit a essere riconosciuta come epicentro del nuovo boom immobiliare negli Stati Uniti. Ma sono in molti ora a temere che la gentrificazione finisca per stravolgere la vita del ceto medio.