Non c’è “niente da celebrare” per il primo partito del Sudafrica dopo le elezioni parlamentari: lo ha detto il segretario generale dell’ANC, Fikile Mbalula. L’African National Congress, il partito che fu di Nelson Mandela, ha ottenuto il 40% dei voti, e quella che sarebbe una performance brillante altrove in Sudafrica è una débacle: ha perso la maggioranza assoluta per la prima volta da trent’anni a questa parte, cioè da quando si svolsero le prime elezioni dopo il crollo del regime dell’apartheid fra bianchi e neri.

Il voto si è tenuto mercoledì 29 maggio ma le operazioni di spoglio sono andate a rilento.
Alle ultime elezioni, il partito aveva ottenuto il 58%. Adesso dovrà condividere il potere in coalizione e i negoziati non saranno facili. Il sistema elettorale è interamente proporzionale, dunque la distribuizione dei 400 seggi dell’Assemblea Nazionale rifletterà direttamente i risultati.
“Stiamo parlando con tutti” ha detto Mbalula. “Abbiamo accettato il volere del popolo”. L’ANC si impegna a formare un governo che rispecchi il voto e avvierà discussioni per capire come muoversi nell’interesse del popolo.
Ma una condizione è irrinunciabile per l’ANC: “se qualcuno ci chiede le dimissioni del presidente Cyril Ramaphosa, questo non succederà”.
Il presidente della Repubblica del Sudafrica è eletto dai membri dell’Assemblea nazionale, e coincide con il leader del maggior partito uscito vittorioso dalle elezioni. Ramaphosa è al potere dal 2018 e l’ANC intende riconfermarlo.

Il quadro politico vede adesso il partito DA, Alleanza democratica, una formazione di centro destra sostenuta soprattutto dalla minoranza bianca, al secondo posto con il 22%. Terzo con il 15% è il nuovo partito MK, guidato dall’ex presidente Jacob Zuma, che ha abbandonato l’ANC; ma l’MK rifiuta di lavorare con Ramaphosa.
Fra gli altri partiti va sottolineato il successo di Gayton McKenzie, controverso politico, ex gangster, ex carcerato, che guida un partito di destra, la Patriotic Alliance, e ha fatto campagna sulla deportazione dei migranti illegali con lo slogan “mabahambe”, “se ne devono andare” in zulu. La PA è passata dallo 0,04% dei voti al 2,06% e spera di fare da ago della bilancia in una futura coalizione: “siamo pronti a lavorare con tutti” ha detto McKenzie. Nel paese circa il 3% della popolazione, cioè quasi 2,5 milioni di persone, sono migranti, in larga parte da Zimbabwe e Mozambico.
Altri cinque partiti hanno ottenuto percentuali comprese fra l’1 e il 9 per cento e potrebbero entrare in un futuro governo.
Il voto riflette il crescente sconforto dei sudafricani di fronte alla crisi e alle diseguaglianze. Oltre un terzo della popolazione è disoccupata. La rete elettrica salta spesso perché è alimentata da centrali a carbone non più affidabili. Il crimine è altissimo – nonostantr l’impegno dichiarato del governo, negli ultimi dieci anni rapine, omicidi e stupro sono rimasti pressoché invariati. Negli ultimi tre mesi del 2023 si contano un omicidio ogni venti minuti (cinque volte più della media mondiale) e 130 stupri al giorno, una situazione che Ramaphosa ha descritto come “una guerra contro le donne”.

Come molti paesi africani, il Sudafrica è un paese giovane – la maggioranza dei 62 milioni di abitanti ha meno di 34 anni. Ma il 44% delle persone fra i 15 e i 34 anni non sta né studiando né lavorando.
Dalla fine dell’apartheid il paese nel complesso è diventato più ricco, ma il reddito è calato dal 2011, una crisi peggiorata dalla pandemia di coronavirus. Soprattutto, le diseguaglianze di reddito sono enormi. Il Sudafrica è il paese più ineguale del mondo (seguito da Namibia e Zambia) in base al coefficiente Gini (dal nome dell’italiano Corrado Gini) che misura l’omogeneità della distribuzione della ricchezza.
Non è solo questione di reddito ma anche di proprietà delle terre, accesso alle cure mediche e all’istruzione. La minoranza bianca, che adesso rappresenta circa l’8% della popolazione, è generalmente molto più ricca: nella fascia di popolazione che ha il reddito più alto, una famiglia nera ha meno del 30% della ricchezza di una famiglia bianca.