Tutti i giovani che hanno manifestato per la Palestina, insultando a Biden e chiamandolo “genocide Joe”, perderebbero quel diritto e avrebbero vita difficile se sarà eletto Donald Trump. Lo stesso ex presidente ha infatti promesso a un gruppo di donatori di “schiacciare” la protesta pro-palestinese e di deportare gli eventuali studenti stranieri che vi abbiano preso parte.
“Se mi fate rieleggere, e dovreste davvero farlo, riporteremo quel movimento indietro di 25 o 30 anni”, ha detto Trump, secondo quanto riferito al Washington Post dagli stessi donatori presenti all’appuntamento.
Durante un evento privato a New York lo scorso 14 maggio, il candidato GOP alla presidenza ha risposto alle lamentele di un donatore, relative al fatto che alcuni di quelli che oggi protestano contro Israele potrebbero, in futuro, occupare posizioni di potere. Il magnate repubblicano ha elogiato la polizia di New York per aver sgomberato gli accampamenti alla Columbia University e ha detto che anche altre città dovrebbero fare lo stesso, in modo da “fermarli subito”.
In altre osservazioni ai donatori, Trump ha fatto un’apparente inversione di rotta sull’offensiva di Israele a Gaza, dopo mesi di equivoci, affermando di sostenere il diritto del Paese di continuare la sua “guerra al terrore”.
Tra l’altro Trump, che in pubblico aveva sostenuto che l’assedio di Gaza avesse dovuto finire perché lo Stato ebraico sta “perdendo la guerra delle pubbliche relazioni”, avrebbe in privato detto ai suoi sostenitori di essere favorevole alla continuazione del conflitto, definito una “guerra contro il terrorismo” di Hamas.
Quasi tutti gli ultimi sondaggi danno Trump in vantaggio nella corsa presidenziale contro lo sfidante democratico Joe Biden. Il repubblicano è davanti in quasi tutti gli Stati-chiave, che nel 2020 avevano invece decretato il successo (risicato) dell’ex vicepresidente di Obama.