La catena di supermercati Walmart, che conta una media di 200 milioni di visitatori al mese, ha scoperto che i suoi clienti possono essere bersaglio di pubblicità e fruttare così enormi quantità di denaro anche quando non spendono. Chi si aggira in una filiale del colosso statunitense, viene praticamente “circondato” da annunci di qualsiasi tipo, che vanno dai prodotti tecnologici ai cosmetici.
Il 16 maggio l’azienda ha comunicato che il suo boom pubblicitario le ha permesso di ottenere un aumento del 9,6% dell’utile operativo, su base annua, nel trimestre conclusosi ad aprile. Mentre tappezza i suoi negozi fisici e virtuali di promozioni e offerte, la società sta conquistando una quota crescente del mercato pubblicitario. L’anno scorso Walmart ha “maneggiato” oltre 600 miliardi di dollari provenienti dai suoi prodotti. A confronto, le sue operazioni pubblicitarie sembrano insignificanti, con un fatturato di “soli” 3,4 miliardi di dollari nello stesso periodo. Tuttavia, i margini sulla pubblicità sono così ampi che gli annunci contribuiscono a una quota di profitto superiore alla media.

Secondo le stime della banca ubs, nel 2023 la pubblicità ha rappresentato il 7,5% degli utili di Walmart. L’attività in questione è destinata a crescere di circa un quarto ogni anno, contribuendo al 13% degli utili entro il 2026. Walmart è ancora un’industria pubblicitaria di poco conto rispetto ad Amazon, la sua principale rivale, che l’anno scorso ha venduto 47 miliardi di dollari in pubblicità. Ma il colosso americano sta crescendo sempre di più in questo particolare settore, e si prevede che finirà l’anno davanti a social network come Pinterest, Snapchat e X.
L’operazione pubblicitaria di Walmart si articola in tre fasi principali. La più importante è costituita dagli annunci digitali che appaiono sul sito web e sull’app. Questi ultimi sono strettamente mirati, perché la società sa cosa cerca il consumatore, e la loro efficacia è misurata con precisione, poiché sa se gli acquirenti finiscono per acquistare il prodotto pubblicizzato. Poiché si tratta di dati provenienti dal sito stesso di Walmart, non sono interessati dalle regole anti-tracciamento sempre più severe imposte da Apple e da altri per proteggere la privacy degli utenti.
Nel 2021, l’azienda ha assunto Seth Dallaire, un amministratore di spicco. Dallaire, che in precedenza aveva creato l’attività pubblicitaria di Amazon, ha rivisto il modo in cui gli annunci online di Walmart venivano messi all’asta, con il risultato che ora offrono agli inserzionisti un servizio addirittura migliore rispetto a quello del colosso di Bezos. In aprile, inoltre, è stata data la possibilità ai venditori di terze parti di acquistare annunci pubblicitari su Walmart.com.