Una delegazione bipartisan del Congresso USA ha incontrato lunedì il neo-eletto presidente di Taiwan, Lai Ching-te, in segno di solidarietà dopo che le truppe cinesi hanno risposto all’insediamento di quest’ultimo (ritenuto illegittimo) simulando l’accerchiamento marittimo dell’isola.
A guidare il gruppo nella sua cinque-giorni in terra asiatica è il presidente della Commissione Affari Esteri della Camera, il repubblicano Michael McCaul, a cui si sono uniti due democratici – Jimmy Panetta della California e Chrissy Houlahan della Pennsylvania – e tre repubblicani – Andy Barr del Kentucky, Young Kim della California e Joe Wilson della Carolina del Sud.
Barr, co-presidente del Taiwan Caucus del parlamento statunitense, ha dichiarato che Washington è totalmente impegnata a fornire a Taipei tutto il necessario sostegno economico, diplomatico e militare.
“Non ci dovrebbero essere dubbi o scetticismo negli Stati Uniti, a Taiwan o in qualsiasi altra parte del mondo, sulla determinazione americana a mantenere lo status quo e la pace nello Stretto di Taiwan”, ha detto il repubblicano – riferendosi al canale marittimo che divide la Cina comunista da quella insulare.
Autoproclamatasi indipendente nel 1949, Taiwan è vista dalla Cina comunista come una provincia “ribelle” destinata a ricongiungersi con la madrepatria nel breve-medio termine, anche manu militari se necessario. Washington non ha legami diplomatici ufficiali con Taiwan, in ossequio alla cosiddetta “politica di una sola Cina”, ma è comunque tenuta per legge a fornire all’isola i mezzi di autodifesa. L’amministrazione Biden si è inoltre impegnata a difendere militarmente Formosa in caso di invasione da parte della RPC.
“L’America è e sarà sempre un partner affidabile e nessuna coercizione o intimidazione potrà rallentare o fermare le visite di routine del Congresso a Taiwan”, ha dichiarato McCaul – che è già alla sua seconda visita di quest’anno a Taiwan dopo quella di aprile (costatagli l’inserimento nella blacklist di Pechino).
La missione dei deputati USA “va contro l’impegno politico del governo statunitense di mantenere solo relazioni non ufficiali con Taiwan, inviando un segnale gravemente sbagliato alla forza separatista dell’indipendenza di Taiwan”, ha commentato il portavoce del ministero degli Esteri cinese Mao Ning.
Secondo Pechino, la due-giorni di esercitazioni militari cinesi lungo lo Stretto di Taiwan è stata organizzata per “testare la capacità di conquistare congiuntamente il potere, lanciare attacchi congiunti e occupare aree chiave.”. Diversi aerei da combattimento caricati hanno effettuato attacchi simulati contro “obiettivi militari di alto valore” appartenenti al “nemico” durante le esercitazioni, ha scritto giovedì la CNN.
Il dossier taiwanese è stato inoltre al centro dei colloqui intrattenuti il mese scorso dal segretario di Stato Antony Blinken con il presidente cinese Xi Jinping. Quest’ultimo ha affermato che gli Stati Uniti e la Cina devono essere “partner piuttosto che avversari”, ma ribadito che Pechino non transigerà sull’imperativo strategico di annettere Formosa.