Si è conclusa oggi a Washington, con un incontro al Pentagono con il segretario alla Difesa Lloyd Austin, la visita del presidente del Kenya, William Ruto.
Dopo aver avuto importanti colloqui con il presidente Biden nella giornata di ieri, il leader africano è stato l’ospite d’onore per una sfarzosa cena alla Casa Bianca, alla quale ha preso parte anche l’ex presidente Barack Obama.
I have had a productive engagement with the Former President of the United States of America @BarackObama. We exchanged views on democratic developments, climate and peace and security challenges in Africa.
We reviewed opportunities available to Africa’s young and dynamic… pic.twitter.com/qnmla8D7gZ
— William Samoei Ruto, PhD (@WilliamsRuto) May 23, 2024
La designazione del Kenya da parte di Biden come uno dei principali alleati degli Stati Uniti non appartenenti alla NATO accresce il suo ruolo nella sicurezza regionale e internazionale in un momento in cui un migliaio di agenti kenyoti della polizia militare, addestrati in Italia dai carabinieri e negli Stati Uniti dalla Military Police dell’Esercito, si preparano a combattere le bande armate ad Haiti su decisione delle Nazioni Unite.
Ma lo scopo principale della particolare attenzione che la Casa Bianca ha dato a questa visita di Stato è di riaffermare che gli Stati Uniti rimangono determinati a costruire collegamenti sempre più stretti con i governi africani.
Il Kenya diventa solo la quarta nazione africana a ottenere lo status di “Non-NATO Major Ally” e la prima nell’area Sub-Sahariana, consolidandone lo status di uno dei più stretti alleati degli Stati Uniti nel continente. La Casa Bianca ha promesso 200 milioni di dollari a Nairobi per la missione ad Haiti sostenuta dalle Nazioni Unite, oltre ai 16 elicotteri di fabbricazione statunitense e 150 veicoli blindati che dovrebbe ricevere nei prossimi giorni. In quanto alleato non-NATO, il Paese avrà accesso privilegiato a sofisticate attrezzature militari, formazione dei quadri dirigenti e prestiti per aumentare la spesa per la difesa.
Prima di andare al Pentagono per l’incontro con il segretario alla Difesa, il presidente keniota è stato ricevuto dalla vicepresidente Kamala Harris in una colazione di lavoro presso la Camera di Commercio. È seguita una tavola rotonda, alla quale hanno partecipato molti dirigenti di aziende di informatica, come Microsoft, Amazon e Google, per parlare degli impegni strategici nel Paese su commercio, investimenti e cooperazione digitale.
Google ha dichiarato che sta costruendo il primo cavo sottomarino in fibra ottica che collegherà direttamente l’Africa con l’Australia, rafforzando l’accesso a Internet in una delle zone meno connesse del mondo. Microsoft ha anche annunciato di voler costruire un data center alimentato da energia geotermica da 1 miliardo di dollari in Kenya, come parte di un piano pluriennale per aumentare la capacità di cloud computing nell’Africa Orientale.
Kenya-U.S. Business Forum, Chamber of Commerce, Washington, D.C. https://t.co/bMXlP3R4F8
— William Samoei Ruto, PhD (@WilliamsRuto) May 24, 2024
Al Pentagono, durante i colloqui tra William Ruto e Lloyd Austin, si è discusso della lotta al fondamentalismo islamico.
Sono più di 15 anni che i militari kenioti combattono il gruppo islamico al-Shabab nella confinante Somalia. La base militare statunitense “Camp Simba”, situata nella contea costiera di Lamu, in Kenya, è stata il punto di forza di queste operazioni e nel 2020 venne attaccata dal gruppo islamico dove vennero uccisi un militare americano e tre “contractor” e distrutti numerosi aerei ed elicotteri. Al-Shabab ha anche rivendicato l’attentato del 2013 al centro commerciale Westgate a Nairobi, dove persero la vita più di 70 persone.
traendo fiducia dalla lunga storia del Kenya di sostegno alle iniziative di pace regionali, con relativo successo.
Per gli Stati Uniti questa partnership con il Kenya, che ha una lunga storia di sostegni alle iniziative di pace regionali, è cruciale. Russia e Cina hanno incrementato la loro presenza e i loro investimenti in alcune parti dell’Africa e molti leader locali si lamentano da tempo della negligenza degli USA a intervenire. Una che Biden vuole mutare il prima possibile perché il vuoto lasciato dagli americani viene immediatamente riempito dai Paesi rivali.
L’Africa sta diventando sempre più un punto focale della competizione economica tra Stati Uniti, Cina e Russia poiché le maggiori economie del mondo combattono per l’accesso ai minerali, di cui il continente è ricco. L’amministrazione Biden ha delineato un piano generale – soprannominato Nairobi-Washington Vision – per aiutare i Paesi africani ad alleviare il crescente peso del debito e ha invitato i creditori sovrani, come la Cina, a smettere di prosciugare questi fondi chiedendo, invece, il pagamento dei loro debiti. Secondo i funzionari della Casa Bianca, gli USA hanno anche annunciato che proporranno di rendere il Kenya il primo Paese in Africa a beneficiare dei finanziamenti del Chips and Science Act. L’amministrazione intende inoltre collaborare con il Congresso per stanziare 1 milione di dollari in assistenza a Nairobi per sostenere l’assemblaggio, il test e l’imballaggio nel settore dei semiconduttori.