Strage di missionari a Port-au-Prince. Il corrispondente di CNN David Culver ha spiegato che il gruppo di volontari di Missions in Haiti, un’organizzazione benefica con sede principale in Oklahoma e operativa nella capitale haitiana, è stato preso in ostaggio da una gang mentre stava uscendo da una delle chiese di loro proprietà, insieme ai bambini che stavano accompagnando. Sono rimasti legati e imprigionati per una notte intera. Altre due bande criminali sono intervenute e, alla fine, gli operatori sono stati uccisi. Non si conoscono ancora le motivazioni. Le circostanze rimangono poco chiare.
Delle vittime due sono operatori americani, di cui uno è il figlio dei fondatori, David Lloyd III, 23 anni, e la moglie Natalie Lloyd, 21 anni, che è anche figlia di una rappresentante dello Stato del Missouri, Ben Baker. La terza è il direttore haitiano della missione, Jude Montis, 45 anni.
Sul profilo Facebook dell’organizzazione, era apparso un post questa mattina per dare l’allarme: “Davy è stato legato, picchiato e rapito. La gang ha poi preso i nostri camion, ha caricato tutto ciò che voleva ed è ripartita”.
I coniugi Davy e Natalie Lloyd si erano uniti a Missions in Haiti, fondata nel 2000, subito dopo essersi diplomati all’Ozark Bible Institute e sposati nel 2022. L’organizzazione umanitaria gestisce una scuola che ha circa 450 bambini iscritti, due chiese e diversi orfanotrofi nel quartiere di Bon Repos, nella periferia nord di Port-au-Prince.
“Il mio cuore è in mille pezzi”, ha scritto il padre di Natalie, Ben Baker. “Non ho mai provato questo tipo di dolore”.
La strage avviene proprio quando il leader keniota William Ruto si trova a Washington in visita al presidente Joe Biden. Il Paese africano aveva accettato la missione delle Nazioni Unite di schierare ad Haiti 1.000 agenti. Tuttavia, pur essendo stati addestrati dai carabinieri italiani e dai US Navy negli Stati Uniti, i militari di Nairobi non hanno mai raggiunto Port-au-Prince. Il primo gruppo – circa 200 persone – era atteso giovedì 23 maggio, ma la trasferta è stata rimandata di altri sette giorni per motivi non specificati. A sostegno della causa keniota, il presidente Biden ha assicurato a Ruto un finanziamento da 200 milioni di dollari e ha difeso la sua decisione di non schierare truppe statunitensi ad Haiti.
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