Il Cremlino sarebbe pronto a cessare il fuoco in Ucraina previo riconoscimento delle ultime conquiste territoriali. A sostenerlo sono cinque fonti di alto livello consultate da Reuters, secondo cui il leader russo avrebbe confidato frustrazione per le “tattiche dell’Occidente” finalizzate ad impedire a Kyiv di accettare i negoziati.
“Putin può combattere per tutto il tempo che serve, ma è anche pronto per un cessate il fuoco, in modo da congelare la guerra”, ha riferito uno dei funzionari.
A inizio mese sia Putin che Zelensky avevano respinto la proposta avanzata dal presidente francese Emmanuel Macron di una “tregua olimpica” da tenersi per tutta la durata dei Giochi di Parigi, dal 26 luglio all’11 agosto. Tuttavia, secondo due delle fonti che hanno discusso della vicenda con Reuters, Putin ritiene che i recenti successi nel Donbass e a Kharkiv siano sufficienti per convincere il popolo russo di aver vinto la guerra contro il “regime neo-nazista” ucraino.
Venerdì il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha commentato le indiscrezioni sostenendo che Putin ha ripetutamente chiarito che “Mosca è aperta al dialogo” per raggiungere i suoi obiettivi e che non desidera “una guerra eterna”.
Secondo i suoi fedelissimi, Putin è convinto che Mosca abbia raggiunto il massimo ottenibile senza ricorrere a un’altra mobilitazione in tutto il Paese, che lo zar preferirebbe evitare per non alienarsi le simpatie popolari.
Commentando le indiscrezioni di Reuters, un portavoce del Dipartimento di Stato USA ha dichiarato che qualsiasi iniziativa di pace deve rispettare “l’integrità territoriale dell’Ucraina, all’interno dei suoi confini internazionalmente riconosciuti”.
In passato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ripetutamente escluso la possibilità di un cessate il fuoco, arrivando a firmare un decreto nel 2022 che dichiara formalmente “impossibile” qualsiasi colloquio con Putin senza la restituzione della Crimea e del Donbass nonché il ritiro di tutte le truppe russe.
Di modalità per mettere fine al conflitto si discuterà, i prossimi 15 e 16 giugno, anche al vertice di pace di Burgenstock, in Svizzera. Sebbene Putin abbia già escluso di voler partecipare al meeting, la diplomazia di Kyiv è al lavoro per portare al tavolo negoziale quantomeno gli alleati internazionali dello zar.