Per la prima volta dall’inizio della guerra, l’amministrazione Biden starebbe valutando la possibilità di permettere all’Ucraina di colpire bersagli dentro la Russia con armi statunitensi. A rivelarlo è il New York Times.
L’Ucraina ha spiegato al segretario di Stato Tony Blinken, in visita a Kyiv pochi giorni fa, che allungarsi oltre i confini con la Russia è necessario per combattere i sempre più frequenti e sanguinosi attacchi transfrontalieri. Finora il timore di oltrepassare le linea rossa dei confini con la Russia ha fatto esitare gli Stati Uniti a dare il via libera. Ma funzionari del Dipartimento di Stato sostengono che la posizione di Blinken sia ormai cambiata a causa della serie di successi tattici di Mosca sul campo di battaglia.
Le truppe russe hanno piazzato diverse armi proprio al di là del confine con l’Ucraina nord-orientale e le hanno puntate su Kharkiv – consapevoli che gli ucraini non avrebbero potuto usare droni e altri armamenti made in USA per colpirli.
Victoria Nuland, ex vicesegretaria di Stato dimessasi poche settimane fa dal suo ruolo, ha sostenuto pubblicamente la necessità che la Casa Bianca abbandoni il divieto di usare le sue armi contro obiettivi all’interno della Russia. “Penso che se gli attacchi provengono direttamente da oltre la linea di confine in Russia, quelle basi dovrebbero essere considerate un bersaglio facile”, ha detto domenica a This Week della ABC.
Le fonti sostengono che, anche in caso di via libera, Washington vorrebbe nondimeno mantenere il divieto di attaccare le raffinerie di petrolio e altre infrastrutture russe con armi USA. Nel frattempo il Regno Unito ha di fatto già autorizzato Kyiv ad impiegare i suoi sistemi di crociera “Storm Shadow” per colpire il territorio russo.
Gli Stati Uniti stanno inoltre valutando la possibilità di addestrare le truppe ucraine all’interno del Paese est-europeo, piuttosto che in Germania. Ciò richiederebbe però l’invio di personale militare americano in Ucraina, cosa che finora Biden ha proibito per timore di escalation. Come reagirebbe infatti la Casa Bianca se i propri addestratori venissero attaccati? La risposta potrebbe cambiare il futuro dell’Europa.