Nel Wisconsin, un uomo è stato arrestato nei giorni scorsi con l’accusa di distribuzione e possesso di immagini generate dall’intelligenza artificiale in cui comparivano minori in atteggiamenti sessualmente espliciti.
Secondo quanto emerso dalle indagini, il 42enne Steven Anderegg, avrebbe utilizzato un popolare modello di intelligenza artificiale generativa (GenAI) text-to-image, chiamato Stable Diffusion, per la creazione di migliaia di contenuti realistici di minori in età prepuberale.
In diverse riproduzioni venivano ritratti minori nudi, o parzialmente vestiti, che mostravano o toccavano le loro parti intime o che avevano rapporti sessuali con adulti. Il materiale realizzato da Anderegg, grazie all’utilizzo di testi sessualmente espliciti, era archiviato sul computer dell’uomo, ed è stato rinvenuto dalla polizia dopo le perquisizioni.
“La tecnologia può cambiare, ma il nostro impegno a proteggere i bambini non cambierà”, ha dichiarato la vice procuratrice generale Lisa Monaco, “il Dipartimento di Giustizia perseguirà tutti coloro che produrranno e distribuiranno materiale pedopornografico, indipendentemente da come tale materiale sia stato creato”.
In base a quanto emerso, Anderegg aveva inoltre avuto contatti con un 15enne a cui avrebbe inoltrato tramite Instagram diversi contenuti GenAI di minori che mostravano i loro genitali.
Anderegg è stato individuato dalle forze dell’ordine dopo che Meta ha segnalato le immagini a CyberTip del National Center for Missing and Exploited Children (NCMEC).
Attualmente l’uomo si trova in custodia federale in attesa dell’udienza di detenzione. Se condannato per tutti i capi d’accusa contestati, rischia una pena di 70 anni di carcere, cinque dei quali da trascorrere obbligatoriamente dietro le sbarre.
Il caso rientra nel Progetto Infanzia Sicura, un’iniziativa nazionale promossa nel 2006 dal Dipartimento di Giustizia tesa a combattere lo sfruttamento e l’abuso sessuale dei minori.