La startup Neuralink, appartenente al miliardario Elon Musk, ha ottenuto l’ok da parte della Food and Drug Administration statunitense per impiantare il suo chip cerebrale in un secondo paziente, dopo aver risolto i problemi riscontrati durante la prima sperimentazione sull’uomo. La FDA ha inoltre approvato alcuni aggiornamenti proposti dalla società, tra cui l’aggiunta di alcuni fili ultrasottili in direzione del cervello, utili a potenziare il dispositivo.
Solo poche settimane fa, infatti, Neuralink aveva spiegato che alcuni di questi fili si erano staccati dal cervello del primo paziente, il ventinovenne Noland Arbaugh, rimasto paralizzato in passato a causa di un incidente. Il malfunzionamento del chip aveva quasi messo fine alla sperimentazione. Stando a quanto riportato dal Wall Street Journal, il problema derivava dall’intervento chirurgico iniziale, quando l’aria era rimasta intrappolata nel cranio di Arbaugh, una condizione nota come pneumocefalo, che, se non trattata, può causare convulsioni, ascesso cerebrale e morte.
Neuralink ha condiviso un aggiornamento sui progressi di Arbaugh l’8 maggio, annunciando che erano più di 100 giorni da quando gli era stato impiantato il dispositivo. Il nuovo chip, le cui dimensioni sono quelle di un quarto di dollaro, ha permesso al ventinovenne di controllare il suo computer portatile, per giocare con gli amici, navigare in Internet, fare live streaming e utilizzare altre applicazioni, con il solo utilizzo della mente.
“Il dispositivo mi ha aiutato a riconnettermi con il mondo, con i miei amici e con la mia famiglia”, ha dichiarato il giovane, “Mi ha dato la possibilità di fare di nuovo le cose da solo, senza aver bisogno della mia famiglia a tutte le ore del giorno e della notte”. Neuralink ha recentemente dichiarato che il ventinovenne ha utilizzato il dispositivo per un totale di 69 ore in una sola settimana: 35 ore di sessioni strutturate, e altre 34 ore per uso personale.
Dopo il malfunzionamento dovuto ai fili staccatisi dal cervello, Arbaugh ha affermato: “Ero così su di giri, e poi sono stato fatto scendere così in basso. E’ stato molto difficile. Ho pianto”.
Ora, Neuralink ha dichiarato che si sta concentrando sull’aumento delle prestazioni del controllo del cursore, portandole allo stesso livello di quelle degli individui normodotati. “In futuro intendiamo estendere le funzionalità del Link al mondo fisico-ha spiegato l’azienda- per consentire il controllo di bracci robotici, sedie a rotelle e altre tecnologie che potrebbero contribuire ad aumentare l’indipendenza delle persone affette da tetraplegia”.
Dopo aver ricevuto l’ok da parte della FDA, dunque, la società capitanata da Elon Musk si appresta ad impiantare il chip in un secondo paziente. Stando alle ultime indiscrezioni, l’operazione verrà eseguita a giugno: entro la fine dell’anno, la startup vorrebbe coinvolgere almeno 10 degli oltre mille tetraplegici iscritti alla sua lista d’attesa.
Secondo il WSJ, inoltre, la società intende presentare nei prossimi mesi richieste alle autorità di regolamentazione in Canada e Gran Bretagna per avviare sperimentazioni simili.