Il noto artista ghanese Joseph Awuah-Darko ha accusato Kehinde Wiley di violenza sessuale. Il pittore statunitense, che realizzò il famoso ritratto a Barack Obama, ha risposto negando l’accaduto e specificando che l’atto è stato consensuale.
La presunta aggressione fa riferimento a due spiacevoli episodi accaduti durante una cena del 9 luglio 2021 tenuta dal Creative Art Council del Ghana presso la Noldor Artist Residency, ad Accra. Awuah-Darko riferisce che, circa due ore dopo aver fatto la conoscenza di Wiley, quest’ultimo ne ha approfittato iniziando a palpeggiargli le natiche. “L’atto è stato categoricamente sgradito e non provocato”, ha terminato la sua testimonianza.
La vicenda però non si conclude qui: “Il secondo assalto è stato molto più grave e violento”, ha proseguito Awuah-Darko senza scendere nei dettagli, ma chiarendo di essersi poi reso conto di aver subito una vera e propria violenza. Avrebbe deciso di denunciare quanto successo per essere di esempio a quanti altri, come lui, si sono ritrovati in una simile condizione. “Sto cercando attivamente di cominciare un’azione legale e spero che parlare del mio abuso consenta ad altre vittime di fare lo stesso”.
Di aggressione, tuttavia, egli non ne parla ora per la prima volta: già lo scorso 23 marzo, su Instagram, aveva infatti pubblicato un video in cui dichiarava, senza fare nomi, di essere stato aggredito. Poi, domenica, il post spiazzante e agguerrito, direttamente indirizzato all’artista statunitense. Si legge nella didascalia: “Riportare formalmente questo assalto in un paese dell’Africa occidentale come il Ghana (dove sono prevalenti sentimenti anti-LGBTQIA+) sarebbe stato problematico nel migliore dei casi, pericoloso nel peggiore dei casi”.
Wiley ha risposto prontamente all’accusa cercando di fare chiarezza sui social media. “Qualcuno con cui ho avuto una relazione breve e consensuale sta ora facendo accuse false, inquietanti e diffamatorie sul nostro tempo insieme”. E poi ha proseguito domandandosi le ragioni che abbiano spinto l’artista a rivolgere simili diffamazioni nei suoi confronti. “Queste affermazioni non sono vere e sono un affronto a tutte le vittime di abusi sessuali. Non ho idea del perché abbia deciso di prendermi di mira in questo modo, in particolare quando c’è una litania di prove che dimostrano che dice il falso, ma spero che ottenga l’aiuto di cui ha bisogno per qualsiasi cosa stia attraversando. Chiedo gentilmente la privacy mentre lavoro per cancellare il mio nome”.
Oltre all’infondatezza delle affermazioni, Wiley contesta a Awuah-Darko una certa prepotenza nel modo in cui egli si è approcciato. “Ha cercato di far parte della mia vita da quando ci siamo incontrati, volando in Nigeria per partecipare alla mia festa di compleanno, tentando di visitare la mia casa nel Nord dello Stato di New York, inviandomi messaggi di testo caldi e cordiali, e quasi un anno fa alla giornata partecipando alla mia mostra al Young Museum di San Francisco e pubblicando su Instagram che lo spettacolo del suo caro amico era mozzafiato“, ha chiarito il pittore in propria difesa.