Un altro alto funzionario dell’Amministrazione Biden ha rassegnato le dimissioni per disaccordi sull’alleanza troppo stretta con la politica israeliana a Gaza. Stavolta, a lasciare il proprio incarico, è stata Lily Greenberg Call, assistente speciale del capo di staff al Dipartimento degli Interni.
Quest’ultima è stata la prima funzionaria di origini ebraiche a dimettersi. Nel recente passato, la Call aveva lavorato per le campagne presidenziali di Biden e della sua vice, Kamala Harris, e, prima di entrare nel governo, è stata a lungo attivista e sostenitrice di Israele a Washington e altrove.
L’ex dipendente del Dipartimento degli Interni ha ora accusato il leader politico statunitense di aver usare gli ebrei per giustificare la politica statunitense nel conflitto a Gaza. Call è il quinto membro dell’amministrazione, di medio o alto livello, a rendere pubbliche le proprie dimissioni per protestare contro il sostegno militare e diplomatico dell’amministrazione Biden alla guerra israeliana contro Hamas, che dura ormai da sette mesi.
“Non posso più continuare a rappresentare questa amministrazione”, ha spiegato la donna nella sua lettera di congedo. Ai microfoni dell’Associated Press, inoltre, Call si è soffermata su alcuni commenti di Biden, tra cui quello rilasciato ad un evento di Hanukkah alla Casa Bianca, durante il quale ha detto che “se non ci fosse Israele, non ci sarebbe un ebreo al mondo al sicuro”, e quello dell’evento al Memoriale dell’Olocausto di Washington la scorsa settimana, dove ha affermato che gli attacchi del 7 ottobre guidati da Hamas, che hanno scatenato la guerra, sono stati guidati da un “antico desiderio di spazzare via il popolo ebraico”.
“Sta facendo degli ebrei il volto della macchina da guerra americana”, ha spiegato l’ex funzionaria del governo, “E questo è profondamente sbagliato”. Gli attacchi guidati da Hamas, lo scorso 7 ottobre, hanno ucciso circa 1.200 persone in Israele. La controffensiva a Gaza, invece, ha ucciso oltre 35.000 palestinesi.
“Penso che il presidente debba sapere che ci sono persone nella sua amministrazione che pensano che tutto questo sia disastroso”, ha detto Call a proposito della guerra e della posizione assunta dagli Stati Uniti, “Non solo per i palestinesi, per gli israeliani, per gli ebrei, ma anche per le sue prospettive elettorali”.