Mike Stiegler, ex funzionario della sicurezza in servizio presso la Situation Room della Casa Bianca il 6 gennaio 2021, ha spiegato al giornalista George Stephanopoulos di “Good Morning America” come bisogna resistere alle versioni revisioniste dei fatti di quel giorno. L’uomo ha inoltre voluto ricordare le minacce subite dal vicepresidente Mike Pence, che avrebbe addirittura rischiato di essere ucciso in quell’occasione.
“E’ importante ricordare che siamo andati molto vicini a perdere il vicepresidente”, ha affermato Stiegler, “Abbiamo iniziato a ripassare tutti i piani, perché la situazione lo richiedeva”. Il funzionario della Casa Bianca si è detto d’accordo con Stephanopoulos anche quando ha definito la vicenda del 6 gennaio come una rivolta “della nostra gente” e “ispirata” da Trump. “In quel momento, però, non ci abbiamo nemmeno pensato-ha aggiunto- Ci siamo solo chiesti: ‘Come portiamo a termine il lavoro?’ ‘Come dobbiamo comportarci?’”.
Quel giorno, Mike Pence ha affrontato minacce violente per essersi rifiutato di annullare le elezioni del 2020. Secondo i servizi segreti, si trovava al Campidoglio quando i rivoltosi hanno fatto irruzione ed è stato portato in una zona di carico sotterranea durante l’attacco.
Il senatore JD Vance (R-Ohio), considerato un possibile alleato per l’ex presidente Trump nel 2024, ha dichiarato di dubitare che la vita di Pence fosse realmente in pericolo, affermando, all’inizio di questo mese, che “la politica e la gente della politica amano ingigantire le cose di tanto in tanto”.
“Credo che il 6 gennaio sia stato un brutto giorno. È stata una rivolta. Ma l’idea che Donald Trump abbia messo in pericolo la vita di qualcuno quando ha detto loro di protestare pacificamente, è semplicemente assurda”, ha infine concluso Vance.
A marzo, l’ex vicepresidente Pence ha dichiarato che non appoggerà il suo ex capo, spiegando di essere “incredibilmente orgoglioso” dei risultati raggiunti dall’amministrazione Trump, ma che al contempo “c’erano profonde differenze tra me e il presidente su una serie di questioni”. Pence, ad esempio, ha espresso la sua contrarietà alla posizione del tycoon sull’aborto e ha respinto il divieto di TikTok.
“In ognuno di questi casi, Donald Trump sta perseguendo e articolando un’agenda che è in contrasto con quella conservatrice su cui abbiamo governato durante i nostri quattro anni”, ha affermato l’ex numero 2 della Casa Bianca, “Ed è per questo che non posso appoggiarlo durante la prossima campagna elettorale”.