I pannoloni di Trump entrano in campagna elettorale. Per anni erano solo voci di corridoio. Voci maliziose alimentate dalle inspiegabili subitanee interruzioni di colloqui importanti, come quello che Donald Trump, quando era presidente, stava tenendo con il leader turco Erdogan alla Casa Bianca, lasciato solo insieme ai suoi collaboratori per un quarto d’ora nell’Ufficio Ovale.
Assenze improvvise, precedute da zaffate maleodoranti che lasciavano interdetti gli ospiti. Per molto tempo si era bisbigliato dell’incontinenza fecale dell’allora presidente che della sua prestanza fisica e del suo machismo fa un punto d’orgoglio.
A gridarlo per la prima vota è stato l’ex parlamentare repubblicano Adam Kinzinger, un congressman che con Trump non è mai andato d’accordo. “Puzza – affermò ai microfoni della Cnn commentando il profumo “Victory 47” che Trump cerca di vendere ai suoi sostenitori. “Puzza proprio come puzza lui” sostenne il parlamentare. Affermazioni che vennero archiviate come una battuta cattiva contro un politico con cui non aveva mai legato. Giorni dopo, però Kinzinger tornò alla carica. “Puzza il suo profumo e puzza il suo corpo. E’ impossibile stargli vicino. Sono sorpreso di come le persone che lui ha accanto mantengano il segreto del suo fetido odore”. Dopo queste affermazioni i repubblicani del Lincoln Project, un altro gruppo del GOP contrario a Trump, cominciarono a raccontare delle sue maleodoranti improvvise fughe in cui era seguito dal suo valletto personale Walt Nauta che lo tallonava con la sua immancabile borsa.
Il processo che si sta celebrando a Manhattan questi giorni in cui Trump è imputato e al quale deve partecipare, ha evidenziato questo problema. I giornalisti presenti in aula ne hanno scritto. Maggie Haberman, del New York Times, vincitrice di un Pulitzer, nel suo reportage “minuto per minuto” da dentro l’aula del tribunale, parla dell’alone di tanfo che circonda il tavolo degli avvocati dove Trump è seduto. Michael Cohen, l’ex avvocato e fixer di Donald Trump, ora suo acerrimo nemico, prima di rendere la sua testimonianza al processo, ha messo un post su Trump chiamandolo “Von Shitzing Pantz”, parodia germanica del “conte cacasotto”.
I talk show televisivi della tarda sera, condotti dai comici, da allora hanno cominciato a bersagliarlo. Stephen Colbert, Jimmy Kimmel, Seth Myers, lo hanno sbeffeggiato, sia ben chiaro non per il suo probabile handicap, ma perché Donald Trump dell’età e dei lapsus di Joe Biden ha fatto un punto fermo della sua campagna elettorale, e il suo disturbo è altamente invalidante, ha un pesante impatto sulla sua qualità della vita e, inevitabilmente, ne limita i rapporti sociali.
Nel mondo MAGA l’incontinenza di Donald Trump è accettata e difesa. Ci sono state dimostrazioni di solidarietà nei suoi rally dove sui tavolini che fanno da contorno ai comizi ora appaiono oltre alle Bibbie con la sua foto e alle sneakers da 400 dollari “Never Surrender”, tra le tazze del caffè con la sua mugshot di quando è stato incriminato in Georgia, anche i pannoloni di Trump a stelle e strisce.