Paris Hilton ha indossato una pancia prostetica nel periodo in cui due madri surrogate portavano avanti la gravidanza dei suoi due figli, Phoenix Barron Hilton Reum e London Marilyn Hilton Reum.
Questo è quanto emerge da un capitolo bonus del suo libro autobiografico “Paris: The Memoir” la cui uscita è prevista per il 4 giugno ma di cui circolano già alcuni dettagli, specie sulle aspettative e sulle modalità con cui lei ha deciso di avere dei bambini.
Hilton ha voluto intensamente la loro nascita, non nascondendo di avere anche dei desideri specifici riguardo la famiglia perfetta che si era immaginata “Il sogno era avere una ragazza e un ragazzo, nati separatamente ma allo stesso tempo, in modo che fossero cresciuti come gemelli”.
Da qui la decisione di impiantare due embrioni in momenti sfalsati (nati uno a gennaio e l’altro a novembre 2023), intervento che per fortuna della star è andato a buon fine. Lei stessa ha dichiarato di essere stata miracolata poiché entrambe le madri surrogate, da lei definite “angeliche”, sono rimaste incinte nel medesimo anno.
Una scelta importante quella della Hilton, dettata da un passato traumatico che le ha comportato ansia e stress al solo pensiero del parto. La motivazione è da rintracciare in un evento nello specifico, quando lei fu aggredita sessualmente da giovane, mentre frequentava un college dello Utah. Precedentemente era già stata violentata, motivo per cui ha sviluppato nel tempo un disturbo da stress post-traumatico che si è tradotto in una fobia per la nascita di quei figli che tanto desiderava.
Un desiderio che è diventato realtà e che Hilton non si sentiva di vivere solo parzialmente “Mi sentivo un po’ incinta” ha dichiarato aggiungendo poi che “ero così piena di gioia e possibilità e di nuova vita. Volevo sapere come ci si sentiva ad essere incinta, così ho comprato una protesi allo stomaco e l’ho indossata in giro per casa per il giorno. So che sembra pazzesco, ma volevo che sembrasse reale, anche in questo piccolo modo”.
Dunque una sorta di proiezione delle proprie emozioni divenute talmente intense ed incontenibili a tal punto da dettarle un gesto così atipico ma anche, a detta sua, significativo “sentendo quel peso davanti a me, facendogli scorrere le mani sopra, immaginavo un’intera vita di fronte a noi”.
Una sensazione che le ha permesso di immedesimarsi appieno nel ruolo di madre e di costruirsi una realtà su misura “il mio pancione emotivo era reale, era prezioso, ed ero così completamente felice di sapere che era esattamente dove doveva essere, diventando più caldo e più grande ogni giorno”.