Ore di intervento chirurgico, alla fine del quale il premier slovacco Robert Fico viene descritto in condizioni “gravi ma stabili”, secondo alcune fonti in coma farmacologico indotto. Il primo ministro è stato ferito gravemente in una sparatoria davanti alla Casa della Cultura a Handlova, vicino a Bratislava, subito dopo una riunione di governo.
Secondo testimoni sul posto, si era avvicinato a delle persone che lo salutavano, poi si sono sentiti diversi colpi ed è caduto a terra. La polizia ha arrestato il presunto autore del gesto e ha transennato l’intera zona; il centro culturale è stato evacuato.
Fico è colpito all’addome, al petto e a un braccio da 5 colpi d’arma da fuoco, è stato trasportato in eliambulanza in ospedale. L’attentatore, che si nascondeva tra la folla radunata davanti all’edificio dove stava parlando il primo ministro, è stato fermato da alcuni passanti e dalle forze di sicurezza. Si tratterebbe di una persona “di sinistra” secondo i media locali che ha utilizzato una pistola legalmente posseduta. L’uomo, 71 anni, identificato come Juraj Cintula, 71 anni, pensionato, originario della cittadina di Levice, nel sud del Paese, lavorava in passato come guardia di sicurezza in un centro commerciale ma ha pubblicato tre libri di poesie e faceva attività politica. I media slovacchi hanno rilanciato alcune immagini in cui l’uomo afferma di essere “in disaccordo con le politiche del governo”, ma non è chiaro se si tratti di un video dell’interrogatorio, o di immagini vecchie.

Robert Fico è tornato alla guida del Paese da meno di un anno, vincendo le elezioni dell’ottobre 2023 con il quarto mandato per il suo partito populista di sinistra, lo Smer Ds, che ha sbaragliato la concorrenza dei progressisti aggiudicandosi il 23% alle elezioni, davanti ai liberal-progressisti pro Ue (Ps). Dopo un esordio in politica con una matrice fortemente europeista (con lui la Slovacchia è entrata nell’euro), il 60enne Fico – nato nel settembre del 1964 nell’allora Cecoslovacchia – nel corso della sua carriera politica ha man mano virato verso posizioni sempre più nazionaliste, diventando una spina nel fianco dell’Europa: nell’ultima campagna ha attaccato più volte Bruxelles per il sostegno a Kiev ma anche per le sanzioni a Mosca. E, da sempre, è opposto all’adesione dell’Ucraina all’Alleanza Atlantica, rappresentando insieme all’Ungheria di Orbán un potenziale ostacolo per le decisioni a maggioranza dei 27.
Condanna unanime dal mondo politico europeo per l’attentato. “Sono scioccato e inorridito” ha commentato il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg. Cordoglio da tutti i leader mondiali: da Joe Biden, “preoccupato” dall’attaccato, a Ursula von der Leyen a Olaf Scholz a Emmanuel Macron – a Vladimir Putin. L’ungherese Viktor Orbán si è detto “profondamente scioccato da questo orribile attacco contro il mio amico”.
“Ho appreso con profondo sconcerto la notizia del vile attentato al Primo Ministro slovacco Robert Fico – ha commentato la premier Giorgia Meloni – tutti i miei pensieri sono per lui, la sua famiglia e l’amico popolo slovacco”.