Le scuole americane si stanno muovendo per adottare un sistema di telecamere dotato di intelligenza artificiale al fine di individuare la presenza di armi nelle persone in avvicinamento.
Il numero crescente di sparatorie negli ultimi anni ha infatti attivato un vero proprio mercato multimiliardario intorno al discorso della sicurezza scolastica ma al momento in America del Nord sono due i colossi che si contendono l’interesse dei legislatori dei singoli Stati: la ZeroEyes, una società in rapida espansione fondata da veterani militari in seguito al tragico episodio che si verificò nel 2018 in Florida alla Marjory Stoneman Douglas High School e la concorrente Omnilert, già approdata in varie scuole ma senza un brevetto per la sua tecnologia.
Il tema diventa alquanto delicato nel momento in cui si parla dell’azienda cui affidarsi per la protezione dei bambini, degli insegnanti e dell’intero personale scolastico se si considera che ogni Stato ha prefissato dei criteri specifici con cui procedere nella selezione: in Kansas, ad esempio, sono imposti degli standard molto alti che convogliano la scelta in un’unica direzione, la ZeroEyes. Qui è infatti richiesto che il software IA non solo sia brevettato e “designato come tecnologia antiterrorismo qualificata”, ma che sia in uso almeno in 30 diversi Stati. Oltre a tutto ciò, sono necessarie “tre ampie classificazioni di armi da fuoco con un minimo di 300 sottoclassificazioni” e “almeno 2.000 permutazioni”.
Per poter entrare nelle grazie del Kansas, l’azienda ha dovuto comunque superare una sorta di esame, motivo per cui il chief strategy officer ha presentato una panoramica della sua tecnologia al House K-12 Education Budget Committee, a febbraio. In quell’occasione è avvenuta anche una dimostrazione dal vivo del funzionamento dell’IA: di fronte a numerose fotografie di sorveglianza reali, questa è stata in grado di selezionare solo quelle incriminate dalla presenza di armi.
Adam Thomas, il rappresentante dello Stato del Kansas, alla luce di tale presentazione ha dunque disposto di finanziarla con un budget pari a 5 milioni di dollari, posizione fermamente sostenuta anche dalla presidentessa del comitato di bilancio K-12 della Camera Kristey Williams, la quale ha dichiarato lo scorso mese che “Non riteniamo che ci fosse un’altra alternativa”. Mark Franken, vicepresidente del marketing di Omnilert, si è tuttavia dichiarato contrario a tale presa di posizione specificando che i criteri da loro adottati “Creano una sorta di ambiente anticoncorrenziale”.
L’adesione alla ZeroEyes non è però una scelta esclusiva del Kansas; ai sensi delle leggi emanate l’anno scorso in Michigan e Utah, a quelle approvate all’inizio di quest’anno in Florida e Iowa e alla legislazione proposta in Colorado, Louisiana e Wisconsin anche tutti questi Stati la prediligono. Sam Alaimo, il suo cofondatore e Chief Revenue Officer, ha commentato questo monopolio nel seguente modo “Non stiamo pagando i legislatori … se lo stanno facendo, significa che penso che stiano facendo il proprio dovere e si stanno assicurando di ottenere una tecnologia controllata”.
Nel mentre c’è chi crede che questo non sia il migliore modo di affrontare la critica ed ormai improrogabile questione legata alla sicurezza scolastica; Jason Stoddard, a capo di quella per le scuole pubbliche della contea di Charles nel Maryland, si è mostrato favorevole all’introduzione dell’intelligenza artificiale tuttavia è altresì convinto che non sia “la priorità di cui il 95% delle scuole negli Stati Uniti ha bisogno in questo momento”. In primis, a far tremare è la questione costi (in Florida i dispositivi ZeroEyes di sole due contee ammontano a circa 929.000 dollari) poiché questa sottrae fondi per l’acquisto di altri strumenti di difesa già utilizzati e indubbiamente meno esosi come l’installazione di serrature elettroniche, di finestre resistenti alle fratture e la predisposizione di validi sistemi di comunicazione e di un ampio personale di sicurezza.