A Towson, nel Maryland, i lavoratori dell’Apple store hanno votato a favore dello sciopero: una decisione provocata dagli orati dei turni, ritenuti “imprevedibili”, e dai salari troppo bassi per il costo della vita locale. L’International Association of Machinists and Aerospace Workers Coalition of Organized Retail Employees (IAM CORE), il sindacato che rappresenta i dipendenti, ha dichiarato in un comunicato stampa che il voto “sottolinea la frustrazione delle persone coinvolte, per le questioni irrisolte sul posto di lavoro”.
I dipendenti del negozio di Towson, un sobborgo di Baltimora, stanno tentando di portare avanti trattative contrattuali con la dirigenza Apple fin dall’anno scorso, proprio per migliorare alcuni aspetti riguardanti le rispettive mansioni ed i loro salari. “Il voto è il primo passo per dimostrare la nostra solidarietà e per inviare un chiaro messaggio alla Apple”, hanno dichiarato sabato i membri del sindacato, “ed evidenzia al contempo l’impegno incrollabile dello IAM CORE nel difendere i diritti e il benessere dei lavoratori di fronte alle sfide”.
In risposta, Apple ha dichiarato alla CNN che “si impegnerà con il sindacato che rappresenta il nostro team di Towson in modo rispettoso e in buona fede”. “In Apple-ha inoltre affermato un portavoce del colosso statunitense- lavoriamo duramente per offrire un’esperienza eccellente ai membri dei nostri team di vendita al dettaglio e per metterli in grado di fornire un servizio eccezionale ai nostri clienti. Apprezziamo profondamente i nostri dipendenti e siamo orgogliosi di offrire loro una retribuzione importanti e benefit eccezionali”.
Quello di Towson è l’unico store di Apple, insieme a quello di Oklahoma City, i cui dipendenti fanno parte di un sindacato. Negli ultimi anni, mentre il colosso cresceva, fino a diventare la prima azienda da 3.000 miliardi di dollari al mondo, un mercato del lavoro sempre più ristretto a causa della pandemia Covid-19 ha messo in luce le condizioni e le disuguaglianze tra i dipendenti, che ora sembrano essere intenzionati a far sentire la loro voce.
Le agitazioni sindacali, dunque, hanno coinvolto Apple ed i suoi store, aggiungendosi dunque ad una serie di problemi che l’azienda deve affrontare, tra cui l’esame delle normative a Washington e le vendite tutt’altro che soddisfacenti in Cina.
Come riferito dalla CNN, lo sciopero allo store della cittadina del Maryland fa eco a situazioni analoghe avvenute presso altri grandi colossi americani, come Starbucks e Amazon, dove i dipendenti hanno lamentato turni di lavoro massacranti e salari troppo bassi in relazione al costo della vita, sempre più elevato.