Biden? “Un cretino totale che mi ha costretto a subire un processo mediatico a New York”.
Come di consueto, non si contraddistinguono per diplomazia gli interventi di Donald Trump, che sabato ha tenuto un comizio balneare a Jersey Beach, in New Jersey, davanti a decine di migliaia di spettatori (le autorità locali ne hanno stimate fino a 100.000).
Tanti e variegati i temi affrontati dal candidato GOP alla presidenza. Ma tutti con una costante comune: la lotta dell’ex presidente contro i “poteri forti”. Oltre a scagliarsi contro Biden (“Uno stupido, non una persona intelligente”, oppure “Potreste prendere i 10 peggiori presidenti della storia del nostro Paese e sommarli… ma non hanno fatto al nostro Paese i danni che ha fatto questo completo idiota”), Trump ha poi attaccato il “grasso” procuratore distrettuale di Manhattan Alvin Bragg citando “esperti legali” secondo i quali “non c’è alcun reato” nel procedimento in corso per i soldi alla pornostar Stormy Daniels.
“Mi perseguitano perché sono candidato alla Casa Bianca e sono avanti” nei sondaggi rispetto ai democratici, che “hanno rubato le elezioni del 2020 e non gli consentiremo di farlo nel 2024”, ha aggiunto il magnate newyorkese.
L’ex presidente ha poi sproloquiato dalle pale eoliche che ucciderebbero le balene ai migranti che sono come cannibali, al taglio delle tasse del 2017 che avrebbe portato più soldi nelle casse federali (in realtà ha ingigantito la voragine del deficit federale), alla promessa di cancellare tutte le leggi ambientaliste dell’Amministrazione Biden, fino all’annuncio di dazi del 200% sull’importazione di auto estere.
A susseguirsi al fianco di Trump sul palco diversi sostenitori, tra cui il governatore del North Dakota Doug Burgum e l’ex linebacker NFL Lawrence Taylor (condannato per abusi sessuali nel 2011). Il nome di Burgum figura nella lista di candidati a vicepresidente del guru GOP, secondo cui ormai la scelta per il suo compagno di corsa sarebbe ormai imminente (dopo aver smentito categoricamente qualche ora prima che a farle da vice potesse essere la rivale Nikki Haley).
Lunedì Trump è intanto atteso in aula per assistere alla testimonianza chiave di Michael Cohen, il suo ex faccendiere diventato nemico. La scorsa settimana a deporre è stata invece Stormy Daniels, che ha descritto un incontro sessuale con l’ex presidente in maniera dettagliatamente cruda.
Trump deve rispondere a ben 34 imputazioni per aver falsificato i documenti aziendali interni della Trump Organization: documenti come fatture e assegni che sono stati considerati spese legali nei registri dell’azienda sarebbero invece stati in gran parte rimborsi a Cohen, l’avvocato di Trump, che ha pagato Daniels 130.000 dollari per tacere.