Gli americani non sono mai stati così vecchi. Secondo i dati del Census Bureau, circa il 18 per cento ha almeno 65 anni e si prevede che in meno di 30 anni questa percentuale raggiungerà il 28 per cento. In un’analisi dettagliata, la giornalista Ali Rogin della PBS racconta come, avendone preso atto, gli statunitensi stiano imparando a invecchiare bene.
Sempre più anziani partecipano a club per condividere e continuare a coltivare i propri interessi, da lezioni di aerobica a quelle di acquagym, ma anche arti marziali, letture comuni e momenti per dipingere o disegnare. Ci sono iniziative che li coinvolgono come aiuto alla cittadinanza: chi accompagna le persone per attraversare la strada oppure chi fa volontariato.
C’è chi decide di tornare sui banchi universitari per studiare questa o quella materia, perché quando era il momento non ne ha avuto possibilità o perché semplicemente vuole mantenersi ancora giovane. E quindi ci sono lezioni da preparare e compiti pomeridiani da svolgere. Esistono già delle residenze per anziani inserite dentro ai campus per permettere agli agée di trascorrere più tempo possibile con i ventenni e “rinfrescarsi” o vivere l’esperienza del college il più verosimile possibile: spazi in condivisione, pranzi e cene da cucinare, ma ognuno con la propria stanza singola. Come per esempio il Mirabella che si trova all’interno dell’Arizona State University a Tempe.
Diversi studi, menzionati dal servizio della PBS, dimostrano che i rapporti intergenerazionali portano benefici all’una e all’altra parte: i giovani acquistano sicurezza e sono più gentili nei confronti degli adulti, mentre gli anziani riscontrano registrano ottimi risultati sulla salute fisica e mentale.