La catena di grandi magazzini Target sta riducendo il numero di negozi in cui saranno disponibili articoli legati al Pride Month di giugno. La decisione arriva dopo che l’anno scorso la catena ha dovuto far fronte a reazioni e minacce per alcuni prodotti. Target, la cui sede principale si trova a Minneapolis, ha dichiarato in un comunicato che la merce Pride sarà disponibile il mese prossimo solo “in negozi selezionati in base ai risultati storici delle vendite”.
L’azienda, al momento, ha rifiutato di rivelare il numero di store che non avranno la merce in questione. In ogni caso, tutti i prodotti legati al Pride Month saranno disponibili sul sito web della catena di grandi magazzini. Negli anni precedenti, Target aveva venduto l’intero assortimento Pride nei suoi 2.000 negozi: la scelta relativa al 2024, arriva dopo che l’anno scorso il retailer aveva subito critiche per alcuni costumi da bagno della collezione.
Numerose persone hanno affermato che tali capi, etichettati come “tuck-friendly” e con “una copertura inguinale extra”, erano in vendita “per i bambini”, anche se in realtà erano disponibili solo taglie da adulti. Al tempo, inoltre, alcuni clienti dei grandi magazzini quassi arrivarono ad aggredire i commessi, rovesciando a terra i manichini sui quali erano esposti i capi dedicati al Pride Month. Per questo motivo, dunque, in alcuni Stati del Sud la società era stata addirittura costretta a spostare questi prodotti nel retro dei vari negozi, lontani dagli occhi dei clienti più esagitati.
Le ultime mosse di Target sono solo un altro esempio di come le aziende ultimamente siano sempre più frequentemente alle prese con la necessità di soddisfare i diversi gruppi di consumatori, in un momento di estrema divisione culturale.
Spesso, tali dinamiche influiscono negativamente sui fatturati delle stesse società. Basti pensare, ad esempio, al caso Bud Light: lo scorso anno, infatti, il colosso della birra vide diminuire vertiginosamente i numeri delle proprie vendite, a causa del “boicottaggio” di numerosissimi clienti, irritati dalla collaborazione tra l’azienda e l’influencer transgender Dylan Mulvaney.
Nel frattempo, Target ha dichiarato che i punti vendita scelti per il Pride di quest’anno si baseranno sulle “intuizioni degli ospiti e sulle ricerche dei consumatori”. “L’azienda si impegna a sostenere la comunità LGBTQIA+ durante il Pride Month e durante tutto l’anno”, hanno comunicato i vertici della catena di grandi magazzini, “soprattutto, vogliamo creare un ambiente accogliente e solidale per i membri del nostro team LGBTQIA+, che rifletta la nostra cultura di attenzione per le oltre 400.000 persone che lavorano con noi”.