Le dittature si reggono sul culto della personalità, ma pochi regimi in tempi moderni, forse nessuno, hanno sviluppato l’adorazione del Leader quando la Corea del Nord. Cortei, libri di testo, indottrinamento scolastico, controllo totale dei media: un’architettura ideata da Kim Ki-nam. L’artefice della propaganda di Pyongyang è morto a 94 anni, ha annunciato l’agenzia ufficiale KCNA, dopo aver servito tre generazioni di presidenti nordcoreani cementando la loro legittimazione politica agli occhi della popolazione.
L’attuale leader nordcoreano Kim Jong-un (figlio di Kim Jong-il, nipote del primo dittatore Kim il-Sung che guidò il paese dal 1948 al 1994) gli ha reso omaggio visitando la camera ardente e, secondo KCNA, piangendo “amaramente la perdita di un veterano della rivoluzione la cui fedeltà non conosceva limiti”. I funerali si terranno giovedì 9 maggio.
I media di Stato – contraddistinti dalla roboante voce degli annunciatori che dettano la linea ufficiale – lo descrivono come “un prestigioso teorico e un attivista politico cruciale”.
Il culto della dinastia Kim, al potere da oltre settant’anni, è stato elaborato da lui: la famiglia al timone del paese comunista è idolatrata come “discendente del Paektu”, la montagna più alta del paese e supposto luogo di nascita di Kim Jong-il.
Dagli anni Settanta, come riporta KCNA, Kim Ki-nam guidò l’organo di stampa ufficiale del regime, il quotidiano Rodong Sinmun. Al timone del ministero della Propaganda arrivò nel 1985, secondo fonti d’informazioni sudcoreane; i media di Seul lo avevano soprannominato “il Goebbels nordcoreano”, riferendosi al ministro della Propaganda nazista.

È stato anche uno dei pochissimi alti funzionari nordcoreani a visitare la Corea del Sud all’epoca della Sunshine Policy inaugurata dal presidente sudcoreano Kim Dae-jung, tanto che guidò la delegazione nordocoreana a Seul ai funerali nel 2009.
“Possiamo dire che le strategie di agit-prop della dinastia Kim furono tutte ideate da Kim Ki-nam” ha detto all’agenzia France Presse Ahn Chan-il, un ricercatore fuggito dalla Corea del Nord che guida il World Institute for North Korea Studies. Kim Ki-nam orchestrò la nascita del Partito dei Lavoratori al potere; pare fosse amico personale e “compagno di bevute” di Kim Jong-Il, che morì nel 2014 lasciando lo scettro al figlio oggi al potere.
Nel mondo contemporaneo è difficile sostenere un controllo totale dell’indottrinamento, ma in Corea del Nord arrivano solo attutiti gli echi di Internet e dei modelli occidentali, contrasto terribile e affascinante con la Corea del Sud.

Kim Ki-nam era andato in pensione nel 2017, sostituito da Kim Yo-jong, sorella dell’attuale leader. Largo alle donne: erede designata dell’attuale dittatore Kim Jong-un dovrebbe essere una pre adolescente, la figlia Kim Ju-ae, forse la sua secondogenita, apparsa in pubblico per la prima volta nel novembre 2022 accanto al padre al varo di un missile balistico internazionale. Da allora è stata vista in molti impegni del leader, civili e militari, comprese le visite a un allevamento di polli e a una fabbrica di armi. La KCNA parla di lei usando il termine nordcoreano hyangdo, guida, riservato ai leader o ai loro successori.