Il processo sui documenti top secret che Donald Trump aveva nascosto nella sua residenza di Mar-A-Lago in Florida è stato rinviato a tempo indeterminato.
La giudice Aileen M. Cannon ha annullato la data d’inizio prevista per il 20 maggio del procedimento federale in cui Donald Trump è stato incriminato per aver portato via documenti riservati dopo che aveva lasciato la Casa Bianca e aveva ostacolato gli sforzi del governo per riaverli. La giudice ha aggiunto che non ha potuto fissare una nuova data perché bisogna risolvere una serie di questioni preliminari.
Il rinvio peraltro era ampiamente previsto per la lunga serie di conflitti tra il procuratore speciale Jack Smith e gli avvocati di Trump. Il primo aveva esortato la giudice Cannon a riprogrammare il processo affinché iniziasse l’8 luglio, ma un’ordinanza oggi pomeriggio ha suggerito che è improbabile che venga stabilita una nuova data addirittura prima della fine del mese estivo.
Nominata da Trump e in carica dalla fine del 2020, Cannon ha indicato che prima intende risolvere l’arretrato di altre questioni che si sono accumulate su questo caso.
Secondo il Washington Post le tensioni tra il procuratore speciale e la giudice sono divampate negli ultimi mesi a causa di una serie di decisioni sconcertanti prese dalla magistrata che hanno enormemente rallentato l’iter del caso.
Questo nuovo rinvio rende ancora più difficile il lavoro del Consigliere speciale Smith, che è anche in attesa della sentenza della Corte Suprema sulla richiesta di Trump di riconoscergli l’immunità presidenziale. Quest’ultimo dettaglio potrebbe determinare se l’altro caso contro l’ex presidente – quello per il tentativo di sovvertire il risultato elettorale con l’assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2020 – potrà andare avanti quest’anno.
Trump ha cercato di ritardare tutti i suoi procedimenti penali fino a dopo le elezioni di novembre. Se dovesse vincerle, potrebbe archiviare i due casi federali intentati da Smith e lo stesso vale per quelli statali di New York e della Georgia.
L’ordinanza di Cannon non chiude completamente la porta al processo, ma diminuisce ancora la possibilità che il procedimento possa iniziare prima delle elezioni.
Ritardando una decisione finale, Cannon offre agli altri giudici che presiedono i casi penali di Trump – la federale Tanya Chutkan a Washington e quello della Corte superiore della contea di Fulton, Scott McAfee, in Georgia – una finestra per programmare i propri processi quest’estate o in autunno. Non è chiaro, tuttavia, se uno di questi magistrati possa preparare il procedimento in tempo.
Il caso delle elezioni federali supervisionato da Chutkan è sospeso in attesa che la Corte Suprema si pronunci sull’immunità.