La Casa Bianca di Biden come la Gestapo nazista. È un paragone assai estremo quello che Donald Trump avrebbe esternato durante un discorso a un gruppo di donatori riuniti nella sua villa di Mar-a-Lago, continuando peraltro a ritenersi vittima di persecuzioni politiche.
“Queste persone stanno gestendo un’amministrazione da Gestapo, ed è l’unica cosa che hanno, ed è l’unico modo per loro per vincere”, si può ascoltare in una registrazione trapelata sui media statunitensi.
Il candidato repubblicano, che a novembre dovrà vedersela proprio con l’arci-rivale Biden per riconquistare la presidenza, si è poi scagliato anche con i pubblici ministeri coinvolti nei suoi processi penali. Da aprile il guru del GOP è infatti obbligato a essere presente in aula quattro giorni a settimana per il processo attualmente in corso a New York – dove è accusato di aver falsificato i registri aziendali per coprire un pagamento di 130.000 dollari a una pornostar con cui avrebbe avuto una scappatella prima delle elezioni del 2016.
Alle prese con decine di accuse penali in quattro diversi casi, Trump si sta sempre più proponendo come vittima del sistema giudiziario, senza però mai affrontare di petto, con trasparenza e chiarezza, le accuse che gli vengono mosse.
I commenti di Trump non sono passati però inosservati. In un comunicato, il portavoce della Casa Bianca Andrew Bates ha sottolineato come la presidenza Biden si sia posta agli antipodi di quella retorica fascista a cui spesso Trump avrebbe strizzato l’occhio. Bates ha accusato il repubblicano di aver “pranzato con i neonazisti e di aver fomentato teorie cospirazioniste sfatate che sono costate la vita a coraggiosi agenti di polizia”.
Parole di condanna sono arrivate anche dal Consiglio ebraico per gli affari pubblici: “È sempre sbagliato, offensivo e spregevole fare paragoni di questo tipo, ancor più se considerati insieme alla lunga storia di normalizzazione dell’antisemitismo da parte dell’ex presidente”, ha dichiarato domenica Amy Spitalnick, direttore generale del gruppo di politica pubblica.
Le polemiche sul linguaggio truculento di Trump vanno avanti da mesi: a novembre Biden in persona aveva criticato il rivale GOP per aver usato la parola “parassiti” per riferirsi ai suoi nemici politici, sostenendo che riecheggiava il linguaggio della Germania nazista. Sempre l’anno scorso, Trump aveva affermato che gli immigrati clandestini stessero “avvelenando il sangue del nostro Paese”, un linguaggio spaventosamente simile a quello impiegato da Hitler.