Le prime cerimonie di “commencement” nei campus americani sono iniziate. Il momento della consegna dei diplomi di laurea segna uno spartiacque simbolico dalla gioventù all’età adulta, ma molti studenti sono stati costretti – di nuovo – a laurearsi online. Se nel 2020 si trattava della pandemia, l’edizione del 2024 è stata limitata dalle proteste che stanno infiammando diversi atenei degli Stati Uniti.
L’obiettivo era garantire che gli eventi si svolgessero senza intoppi rispettando al contempo il diritto alla libertà di parola. Ma non è filato tutto liscio come l’olio. Alla University of Michigan, dove erano stati disposti centinaia di agenti all’interno del Michigan Stadium, 75 persone circa hanno marciato lungo il corridoio principale durante la cerimonia cantando cori e sventolando bandiere palestinesi. Uno striscione di protesta recitava: “Nessuna università a Gaza”. Sotto alla toga tipica, molti indossavano la kefiah araba. I manifestanti sono poi stati trasportati di peso verso il retro dello stadio, ma nessuno è stato arrestato.
Alla University of Virginia, la polizia di Stato è intervenuta per smantellare l’accampamento dei manifestanti, equipaggiata con scudi antisommossa e gas lacrimogeni. Gli studenti sono stati trascinati via con violenza per lasciare liberi gli spazi per preparare il commencement.
Invece alla University of Central Florida a Orlando la cerimonia si è svolta senza intoppi, ma decine di agenti erano distribuiti dentro all’Addition Financial Arena nel caso in cui ci fossero stati problemi. L’accampamento è stato spostato in un’area limitata del campus e i manifestanti si sono astenuti dall’interrompere la cerimonia.
Allo stesso modo, l’Indiana University Bloomington ha designato zone di protesta all’esterno delle proprie sedi, capaci di accogliere 10.000 persone fuori dalla Skjodt Assembly Hall e dal Memorial Stadium, dove si terranno le cerimonie venerdì per gli studenti laureati e sabato per i laureandi.
A Boston, invece, nonostante il fermo di un centinaio di manifestanti appena una settimana fa, domenica la Northeastern University andrà avanti normalmente con la sua cerimonia di laurea al Fenway Park, casa dei Red Sox. Quest’anno l’evento sarà sorvegliato da decine di agenti che terranno d’occhio la folla e limiteranno ciò che i circa 50.000 partecipanti possono portare con sé. Tassativamente vietati borse ingombranti, cartelli, striscioni, palloncini e bandiere. E, come se non bastasse, tutti coloro che vorranno entrare al Fenway dovranno passare attraverso i metal detector.
Secondo quanto riportato dal New York Times, ci sarebbero già stati almeno 57 arresti all’Indiana University e 98 alla Northeastern University.
Una sola università ha finora optato per la cancellazione: la University of Southern California. Una decisione, arrivata nella tarda serata di giovedì 2 maggio, che ha provocato shock e indignazione tra gli studenti e i circa 65 mila partecipanti attesi il prossimo 10 maggio. Il discorso conclusivo era stato affidato a una studentessa-valedictorian, Asna Tabassum, che ha sostenuto apertamente la causa palestinese. La USC consentirà comunque a ciascuno di laurearsi da solo, potendo invitare un massimo di quattro familiari.
Via libera, invece, alla Columbia University di New York, epicentro delle proteste studentesche. Il commencement quest’anno si terrà nonostante tutto. Lo ha promesso la presidente Nemat “Minouche” Shafik, anche se è incerto se la cerimonia avrà luogo sul grande prato davanti alla Low Memorial Library che fino a qualche giorno fa era presidiato giorno e notte dai simpatizzanti filo-palestinesi.