Il tasso di crescita dell’occupazione ha rallentato in aprile negli Stati Uniti con un aumento di 175.000 posti di lavoro rispetto ai 315.000 in più registrati in marzo. La notizia ha rallegrato i mercati, nella speranza che spinga la Federal Reserve a tagliare i tassi d’interesse, adesso al punto più alto degli ultimi 20 anni, anche nel tentativo di controllare l’inflazione.
Nel mese di marzo il Dipartimento del Lavoro aveva riportato un aumento di 315.000 posti di lavoro, molti più dei 192.000 previsti dai modelli economici. Nel corso di aprile invece il tasso di disoccupazione è lievemente salito da 3,8 al 3,9%. Cifre che comunque confermato l’ottimo andamento del mercato occupazionale: è il 40esimo mese consecutivo di crescita e il 27esimo consecutivo con un tasso di disoccupazione al di sotto del 4%, un record dal 1953.
Molti i settori interessati dall’aumento dei posti di lavoro: quello sanitario, l’assistenza sociale, i trasporti, i servizi di magazzino, le manifatture e le costruzioni. Mostra debolezza solo il settore delle informazioni (media, telecomunicazioni, IT).
Il mercato occupazionale ha continuato a crescere nonostante la Fed continui a non tagliare i tassi d’interesse e il presidente Jerome Powell abbia dichiarato che proseguirà su questa via finché non avrà “maggior fiducia” che l’aumento dei prezzi scenda fino al livello auspicato del 2%.
La Fed tiene d’occhio in particolare l’aumento dei salari, che in aprile sono stati più bassi del previsto con un +3,9% su base annua (era stato il 4,1% in marzo).