L’Atleta Vittorioso, una statua in bronzo con 2400 anni di storia, dal 1977 detenuta alla Getty Villa in California, deve essere restituita all’Italia. Lo afferma la sentenza emessa a Strasburgo dalla Corte europea dei Diritti dell’Uomo circa la legittimità della richiesta della “restituzione all’Italia di una statua in bronzo del periodo greco classico facente parte del patrimonio culturale nazionale”.
La preziosa e rara statua bronzea attribuita a Lisippo, lo scultore greco vissuto nel IV secolo a.C., tra i massimi esponenti dell’arte di epoca classica, da oltre un cinquantennio è contesa tra Italia e Stati Uniti. Ripescata nell’agosto del 1964 dalle reti di un peschereccio nel mare Adriatico sulla costa della cittadina marchigiana di Fano, ha subito una serie di spostamenti illeciti prima di approdare al Getty.
La Corte europea ha concluso che il provvedimento di confisca emesso dalle autorità italiane allo scopo di recuperare la statua illecitamente esportata, non viola “il diritto alla tutela della proprietà ai sensi della Convenzione europea dei diritti dell’uomo”, come affermavano invece i legali del Getty Trust nel loro ricorso.
I giudici europei ritengono che la restituzione dell’Atleta Vittorioso di Lisippo rientri nell’ambito della tutela del patrimonio culturale e artistico di un paese, in questo caso l’Italia, e che il provvedimento di confisca rappresenti uno scopo legittimo, ai sensi della Convenzione europea dei diritti dell’uomo.
Il Getty insiste che l’opera non appartiene al patrimonio italiano, che è di origine greca e che fu ripescata in acque internazionali. Al contrario, secondo il sistema giudiziario italiano la statua è di proprietà italiana e quindi deve essere restituita.
La sentenza europea rimanda anche alle due convenzioni internazionali (Unesco, 1970, e Unidroit, 1995), una direttiva e un regolamento Ue (rispettivamente del 2014 e del 2009) riguardanti il furto, l’esportazione illecita, il trasferimento di proprietà illecito e la restituzione di beni culturali, sempre a rafforzare la richiesta di legittima restituzione.
Come spiega l’esperto Charles Vincent Sabba Jr, quando la statua fu ritrovata non venne denunciata agli ufficiali doganali come previsto dalla legge, anzi venne nascosta e contrabbandata sul suolo italiano. Poco dopo il suo ritrovamento, l’opera fu venduta per 700.000 dollari all’antiquario tedesco Heinz Herzer che la restaurò.
Dopo alcune segnalazioni, spiega Sabba, “negli anni che seguirono ci furono numerosi casi giudiziari, proprietà saccheggiate e accuse”. Tuttavia nessuno è stato mai condannato definitivamente a causa della mancanza di prove sufficienti.
Lo studioso spiega inoltre che “il Getty Museum acquistò il bronzo per 3,95 milioni di dollari nell’agosto 1977 a Londra. La statua è ancora oggi esposta nella Getty Villa a Malibu in California dal 1978″.