Per la prima volta in mezzo secolo, la Casa Bianca ha intenzione di alleggerire le restrizioni federali sulla cannabis, declassandola da farmaco di Schedule I – la categoria più pericolosa, che comprende eroina, LSD ed ecstasy – a farmaco di Schedule III – che include sostanze più leggere come paracetamolo con codeina, steroidi e testosterone.
La Drug Enforcement Administration (DEA), l’agenzia anti-droga di Washington, è in procinto di approvare un parere del Dipartimento della Salute USA che riconosce i potenziali benefici medici della marijuana per iniziare a studiarli con maggiore costanza.
Si tratta del primo storico passo avanti dall’entrata in vigore del Controlled Substances Act, che nel 1970 ha istituito cinque categorie di droghe in base al loro potenziale di abuso e ai benefici medici: dallo Schedule I (eroina, LSD, ecstasy, peyote, e appunto marijuana) allo Schedule V (farmaci anti-diarrea), passando per Schedule II (cocaina, fentanil, metadone), III (testosterone, anabolici) e IV (farmaci come Valium, Xanax etc.).
Ci vorranno comunque diversi mesi prima che la riclassificazione diventi effettiva. Il periodo di commento pubblico per la proposta durerà sessanta giorni dopo la pubblicazione della misura nel Registro federale. Dopo aver esaminato la proposta, un giudice amministrativo potrà quindi decidere di convocare un’audizione prima dell’approvazione definitiva della norma.
Va sottolineato come la riclassificazione della marijuana non la renderebbe automaticamente legale a livello federale – malgrado già 24 Stati l’abbiano legalizzata per scopo ricreativo e 38 la contemplino per uso terapeutico.
La cannabis potrà però essere esaminata e studiata a fondo per valutarne gli specifici vantaggi terapeutici, il che consentirebbe alle aziende farmaceutiche di iniziare a vendere e distribuire la marijuana medica nei luoghi in cui è legale. La mossa beneficerebbe anche la fiorente industria della cannabis, che già vale 34 miliardi di dollari. Le aziende produttrici potranno infatti dedurre una parte rilevante delle spese aziendali, eliminando uno dei loro principali oneri fiscali.