Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella sarà all’Onu dal 5 al 7 maggio, un viaggio che lo vedrà anche impegnato in un discorso all’Assemblea generale e che rappresenta una nuova tappa del lungo rapporto fra gli inquilini del Quirinale e le Nazioni Unite.
Il 14 dicembre del 1955 segnò un momento storico per l’Italia, dopo un decennio di tensioni e di scelte contrastanti: fu allora che il paese entrò a far parte delle Nazioni Unite. Il traguardo rappresenta il coronamento del sogno di Alcide De Gasperi, che aveva profuso grandi sforzi per riaffermare il ruolo dell’Italia sulla scena internazionale. Con il ritiro del veto dell’URSS, il Consiglio di Sicurezza e poi l’Assemblea Generale diedero il consenso per l’ingresso nel Palazzo di Vetro.
L’ambasciatore a Washington, Egidio Ortona, annota nel suo diario: “Facciamo un telegramma da cui sprizza il compiacimento per la fine gaudiosa di tanto problema”.
Giovanni Gronchi fu il primo Presidente della Repubblica a visitare nel marzo del 1956 gli Stati Uniti. Per Gronchi il viaggio rappresentava un segno della lealtà italiana verso il maggiore alleato e il superamento di malintesi su aspetti della politica atlantica. Il 12 marzo, Gronchi visita le Nazioni Unite, incontrando il Segretario Generale Hjalmar Hammarskjöld e i rappresentati dei paesi membri del Consiglio di sicurezza. Il Segretario Generale lo accolse dicendo:”Oggi diamo il benvenuto ad un amico. L’Italia ha finalmente assunto il suo posto legittimo nell’Onu”.
Gronchi sottolinea come il popolo italiano nelle relazioni con gli altri paesi si ispirasse proprio agli ideali e ai principi che sono alla base della “Carta” delle Nazioni Unite e che l’Italia vedeva nell’Organizzazione un elemento fondamentale ai fini della pacifica convivenza dei popoli. Le parole di Gronchi rispecchiano la piena aderenza e fiducia nei confronti dell‘Onu che considerava un foro privilegiato per la soluzione delle maggiori crisi internazionali.
Nel gennaio del 1964, il Presidente Antonio Segni si reca in visita ufficiale negli Stati Uniti, le avverse condizioni meteorologiche costringono il suo aereo ad atterrare in Canada. Il capo dello Stato prosegue per Washington in treno dove si incontra con il Presidente Lyndon Johnson e pronuncia un discorso al Congresso. Il 17 gennaio, al Palazzo delle Nazioni Unite, Segni si incontra con il Segretario Generale U-Thant, ribadendo l’impegno di tutti i governi italiani del dopoguerra verso lo statuto delle Nazioni Unite e offrendo la massima collaborazione per la sospensione degli esperimenti nucleari.
Nel 1965, l’Italia raggiunse il suo apice d’influenza al Palazzo di Vetro quando Amintore Fanfani fu nominato Presidente della XX Assemblea Generale, primo politico italiano a ricoprire tale incarico. Il 1965 fu anche l’anno della visita del papa Paolo VI all’Onu.
Giuseppe Saragat non visiterà da capo dello Stato l’Onu, ma durante il mandato sarà a Washington, il 19 settembre del 1967, per un incontro con il Presidente Lyndon Johnson. Tappa di un viaggio di tre settimane tra Stati Uniti, Canada e Australia.
Giovanni Leone arriva il 27 settembre 1974 alle Nazioni Unite, dopo un colloquio con il Segretario Generale Kurt Waldheim interviene all’Assemblea Generale. Nel suo discorso, richiama la tradizione storica dell’Italia nella cooperazione multilaterale e l’impegno nella realizzazione del progetto comunitario europeo.
Il 25 marzo 1982, Sandro Pertini inizia la sua visita ufficiale negli Stati Uniti che coincide con un momento particolarmente favorevole nelle relazioni tra i due paesi. La storia personale del Presidente e la sua lotta contro il nazifascismo concorre a suscitare nell’opinione pubblica e negli ambienti politici americani una vasta corrente di stima e di simpatia nei confronti dell’Italia. La sintesi più efficace del successo diplomatico si trova sulla copertina, del 29 marzo, della rivista Time con il titolo Italy. New Image. New Influence.
Il 31 marzo 1982 Pertini arriva alle Nazioni Unite per incontrare il Segretario Generale Perez de Cuellar. Durante il colloquio, Pertini parla di temi ancora oggi attuali come il disarmo atomico, la lotta all’eversione internazionale, il divario Nord-Sud del mondo e la difesa dei diritti umani.
Il Presidente Francesco Cossiga nel primo dei suoi tre viaggi negli Stati Uniti, nell’ottobre del 1989, ebbe un incontro con il Segretario Generale Pérez de Cuellar e nell’occasione il Governo italiano donò una scultura di Giacomo Manzù, la Madre con Bambino, che venne collocata nel giardino del Palazzo di Vetro. Cossiga descrisse l’opera come una celebrazione della vita e della pace, mentre Perez de Cuellar affermòche rappresentava amore, bellezza e speranza per le generazioni future.
Il 30 marzo 1996, il Presidente Oscar Luigi Scalfaro giunse negli Stati Uniti in visita di Stato. Dopo gli incontri a Washington con il Presidente Clinton, il 3 aprile arrivò a New York, dove era in programma il suo intervento alle Nazioni Unite. La sua allocuzione di fronte ad un’aula affollata rappresenta un momento significativo nella difesa delle posizioni italiane. Scalfaro sottolinea la necessità di rendere il Consiglio di Sicurezza più democratico e rappresentativo evidenziando il ruolo propositivo svolto dall’Italia. Era il periodo in cui la riforma del Consiglio di sicurezza era al centro di accese discussioni, con alcuni Stati che si battevano per ottenere un seggio permanente, e il Presidente richiama l’importanza di coinvolgere il maggior numero di stati. Egli affermò che un’élite di Paesi potrebbe aumentare le divisioni lasciando gli esclusi ai margini con la sensazione di far solo numero.
Il 1996 è anche l’anno in cui l’Italia dona alle Nazioni Unite l’opera di Arnaldo Pomodoro Sfera dentro la Sfera collocata all’ingresso del Palazzo di Vetro.
La vigilia della visita di Carlo Azeglio Ciampi negli Stati Uniti nel novembre del 2003 fu funestata dalle tragiche notizie provenienti da Nassiriya, dove un camion cisterna pieno di esplosivo era scoppiato davanti all’ingresso della base italiana, causando la morte di 19 italiani e 9 iracheni. Il programma del viaggio fu completamente rivisto, compreso l’impegno alle Nazioni Unite. Il Presidente avrebbe preso la parola al Consiglio di sicurezza sul tema: “Africa e Italia: un impegno reciproco e una speranza”.
Ciampi, dopo un colloquio con il Vice Presidente Cheney a Washington, attribuisce grande importanza agli incontri al Palazzo di Vetro e auspica un maggior coinvolgimento dell’Onu nel processo di trasferimento della sovranità agli iracheni. La questione andava discussa con il Segretario generale Kofi Annan che era rimasto fortemente impressionato dall’assassinio, avvenuto il 19 agosto a Baghdad, del suo inviato Sergio Vieira De Mello. L’intervento all’Onu non ci sarà ma l’ambasciatore Marcello Spatafora, Rappresentante permanente alle Nazioni Unite, riuscì a organizzare un incontro con Annan, appena rientrato dalla Bolivia, il pomeriggio di domenica 16 novembre, nella sua residenza privata.
Il 28 marzo del 2011 è il turno del Presidente Giorgio Napolitano di prendere la parola all’Assemblea generale. Il Segretario generale Ban Ki Moon lo presenta come una figura simbolo della storia italiana del dopoguerra, riconosciuto per il suo ruolo di guida morale.vNel suo articolato discorso Napolitano ribadisce la legittimità dell’intervento internazionale in Libia, autorizzato dall’Onu e al quale l’Italia partecipa, condannando il governo libico per la brutale repressione del dissenso.
Napolitano rimarca l’importanza delle Nazioni Unite in un mondo che chiede sempre più dignità umana e giustizia sociale, e ricorda l’impegno dell’Italia contro la pena di morte e per l’eliminazione della violenza sulle donne, iniziando dalla mutilazione genitale femminile. Il suo intervento si conclude con un richiamo alle parole del Presidente Truman: ogni progresso nasce da divergenze di opinioni e si realizza attraverso il dialogo ragionato e la reciproca convinzione.
Sergio Mattarella da parte sua ha compiuto due viaggi negli Stati Uniti, con una tappa alle Nazioni Unite nel febbraio 2016, dove ha discusso della crisi libica e dell’accordo sul clima di Parigi con il Presidente dell’Assemblea generale, Mogens Lykketoft, e il Segretario generale, Ban Ki-Moon.
Il prossimo viaggio a New York è programmato dal 5 al 7 maggio e include un intervento all’Assemblea Generale sul tema: “Italia, Nazioni Unite e multilateralismo per affrontare le sfide comuni”, un incontro con il Segretario Generale Antonio Guterres e un discorso alla Conferenza sullo stato di attuazione dell’obiettivo numero 16, dedicato a Pace, Giustizia e Istituzioni per lo sviluppo sostenibile, che vede la Rappresentanza permanente italiana presso l’Onu, guidata dall’ambasciatore Maurizio Massari, impegnata in un ruolo di promozione e leadership.